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Source Code

Regia di Duncan Jones vedi scheda film

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La recensione su Source Code

di alan smithee
8 stelle

Pellicole incentrate su viaggi nel tempo hanno dominato ogni decennio degli ultimi cinquant'anni, con un picco negli anni '80 grazie al fortunato exploit di "Ritorno al futuro" ('85), un cult di quegli anni cosi' frizzanti, con i due sequel divertenti ma un po' macchinosi. In quello stesso periodo pure il maestro Coppola ci ha sorpreso partendo dallo stesso spunto del film di Zemeckis per offrirci, con l'intenso "Peggy Sue si e' sposata"('86), un delicato melo' sentimentale sul tempo che passa e sulla possibilita' e opportunita' di ripercorrere scelte in realta' solo apparentemente errate.

Il secondo film di Duncan Jones, dopo il valido esordio con l'enigmatico Moon, e' apparentemente un blockbuster che sfrutta nuovamente l'idea di un possibile ritorno (seppur effimero, soli otto minuti) al passato appena trascorso come arma segreta da utilizzare non per cambiare il risultato di azioni o effetti, bensì per indagare le cause che ne hanno determinato le conseguenze e porvi efficace rimedio.
Si innesca a questo punto l'effetto "rewind", visto nel divertente "Ricomincio da capo" con Bill Murray e nel piu' recente thriller "Prospettive di un delitto" ambientato a Salamanca; ma se in quest'ultimo il continuo riproporsi della scena madre, seppur via via con aggiunte di dettagli o angolazioni differenti, risulta presto fastidioso se non estenuante per la continua ripetizione, in Source code la sceneggiatura evita abilmente questa trappola con un dinamico e asimmetrico succedersi di tentativi di viaggio temporale che regge bene la continua riproposizione, dosando altresì con destrezza colpi di scena non così scontati..
Se poi fino a un quarto d'ora dall'epilogo il film lo si sarebbe catalogato fra i blockbuster pienamente riusciti ed efficaci - ma nulla piu' - ecco che sul finire il film mostra anche di possedere un'anima. E la struggente soluzione finale, consolatoria e a tratti lievemente zuccherina, dimostra che un po' di sentimento, dosato con accortezza, puo' anche costituire un pregiato valore aggiunto.

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