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Source Code

Regia di Duncan Jones vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Source Code

di LAMPUR
6 stelle

Per iniziare ribadisco che ho inserito un ricco punto esclamativo perchè il film l'ho voluto panflescamente sviscerare, avrei voluto  ricominciare a scrivere ogni otto righe, per rispettare lo spirito filmico, ma ho sforato a bella posta: se l'avete visto (il film ed il punto esclamativo) bene, se avete intenzione di vederlo (il film, non il punto esclamativo)  bypassate quest'opinione, oppure leggetela lo stesso, magari potrebbe esservi anche utile, chissà...

Proseguiamo col ribadire che il debito verso fenomeni cinematografici come Ricomincio da capo e Déjà vu è inenarrabile, e lo scotto che la pellicola paga, in quest'ottica di continui rimandi,  è innegabilmente altissimo (qualcuno lo nega? Non ha visto i su citati, probabilmente…).

Nel frattempo non cercate di capire cosa sia sia 'stò source code, piccolo grande escamotage che permette di rivivere gli ultimi 8 minuti di vita di una persona scomparsa. 

Senza scendere poi troppo nel dettaglio esaminiamo solo i grossi incagli: gli otto minuti sono interattivi o contemplativi? Nel primo caso possono sortire un universo parallelo ma comunque “a termine”, nel secondo caso qualcuno avrebbe dovuto mettere in conto l'assioma che recita “se una farfalla batte le ali in Cambogia, il rigore di Totti a Bari potrebbe finire sul palo”.

Intanto non sono affatto a termine questi benedetti otto minuti perché in entrambi i casi in cui il nostro eroe sfora i tempi d'esplosione, continua poi a (soprav)vivere salvo ulteriori maccheronici imprevisti fortuitamente predisposti dall’adattamento per non far arrovellare troppo lo spettatore distratto - ma non quello rompino (io) che comincia a porsi diversi interrogativi... (ma guàrdate er film e non rompe, forse c’avete ragione… ) -

Poi cerchiamo il colpevole dell'esplosione che “ovviamente” è sceso dal treno, (tranne il caso in cui trattasi di kamikaze, ipotesi praticamente esclusa dai manovratori del source code, a conoscenza di ulteriori esplosioni minacciate dalla medesima fonte;  perché, allora, dover cercare spasmodicamente un colpevole dentro il treno? Ed ancora, guarda caso, t'hanno piazzato la bomba praticamente sotto il sedere (embè, pure tu, cò otto minuti che pretendevi? Di poter esplorare tutto il sistema ferroviario di Chicago?).

Matte risate ancora quando all'interno di questi, divenuti risicatissimi, otto minuti, sempre il nostro mitico eroe si butta dal treno in corsa - che ha già percorso diverse centinaia di metri - e si ritrova, ma ariguarda un po', proprio all'altezza del furgone dell'attentatore sceso a piedi alla fermata, prima che il treno ripartisse prendendo velocità... magheggio di sceneggiatura che i fatidici ottominutiotto rendono necessario ma che un accorto responsabile di storyboard  dovrebbe ridurre al minimo, se non azzerare del tutto...  in questo non colpevolizziamo il regista  Duncan Jones Bowie junior che, ci dicono, abbia trovato la pappa già pronta per il suo esordio nella fabbrica dei blockbuster (per quanto teoricamente raffinati) sul lato oscuro della sua Moon...

Alla fine è mancato il coraggio di farlo finire in quegli otto minuti 'stò film. Ci saremmo tolti dall’imbarazzo e presi meno sul serio. Ed è mancato pure a me il coraggio di chiudere in otto minuti, visto che per recensirlo, in un mondo parallelo come FilmTv, ce n'ho messi almeno una ventina.. eh eh

E potevano fà un cortometraggio, no?  ;)

 

 

 

 

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