Regia di Duncan Jones vedi scheda film
Come più volte affermato dal comandante Kathryn Janeway di Star Trek Voyager, anch'io ho imparato a non preoccuparmi troppo dei paradossi temporali, mi sono risparmiata molti mali di testa. E' un tema ricorrente della fantascienza quello del paradosso temporale: che cosa succede se, tornando indietro di cinquant'anni, uccidi tuo nonno? e così via. Qui però la cosa è diversa, nessuno vuole cambiare il passato, si dà per scontato che non è possibile: si vuole impedire che il catastofico attentato ad un treno di pendolari appena avvenuto si ripeta in scala più grande, visto che si ritiene faccia parte di un complotto molto più importante. E così caparbiamente, spietatamente la mente del reduce dell'Afghanistan cap. Colter Stevens, con una segretissima tecnologia di cui in fondo non ci importa un gran che, viene riversata più e più volte, per quei maledetti 8 minuti che la scienza gli consente, nel corpo di uno dei passeggeri, perché trovi l'attentatore e si faccia dire quale sarà il prossimo bersaglio.
MI PIACE: A questo punto non si tratta più, o non solo, di un ottimo action thriller con effetti speciali ben calibrati. Diventa una storia quasi claustrofobica, una corsa contro il tempo non solo per trovare la bomba, diventata quasi un mcguffin, quanto per capire quello che sta accadendo al protagonista, i suoi dubbi, i suoi desideri, i suoi rimpianti, i tentativi di ribellione contro un intollerabile atto di autorità: quello di impedirgli di provare non solo a fermare l'attentatore, ma a salvare delle vite che i suoi superiori ritengono ormai perse.
NON MI PIACE: Per l'ennesima volta il cavaliere solitario riesce a cambiare la storia e a salvare il mondo. Certo avrei preferito un fine non così lieto, un po' più "grigio", ma forse il regista ha dovuto cedere alle pressioni della produzione e adattarsi al ...e vissero tutti felici e contenti, con tanto di bella principessa come premio all'eroe senza macchia, già pronto per nuove missioni.
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Lo aspetto con vivo interesse perchè la fantascienza manipolata nelle sue infinite sfaccettature mi affascina da sempre, e attendo curioso questa replica dell'autore di Moon, un film che mi è rimasto nel cuore...
ma il finale come l'hai interpretato?
Il finale è che rimangono i due universi paralleli (In effetti gli scienziati avevano bisogno proprio DI LUI perché fin'ora era stato l'unico compatibile alla convivenza fra due universi): in uno il capitano continua a collaborare con i servizi segreti per salvare il mondo (solita sindrome di Superman) - nell'altro sempre il capitano, ma nel corpo del professore, continua a vivere felice e contento con la nuova fidanzatina a cui forse un giorno dirà anche la verità. Potrebbe essere un aggancio per un eventuale seguito, dipende dal successo che il film ha avuto al box office americano, più che dalla volontà di regista e attori.
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