Regia di Duncan Jones vedi scheda film
Dopo il sogno lunare di Moon, Duncan Jones ritorna con la sua fantascienza elitaria, concepita come una sofisticata forma di alienazione individuale. Nella sua singolare visione del futuro, il progresso tecnologico non cavalca la ragione, bensì la supera, sfidandone i millenari meccanismi, e disorientando la sua logica con imprevedibili giochi di sovrapposizione quantica. Le realtà parallele, nate dallo sdoppiamento dei soggetti e, come in questo film, dalla “riassegnazione temporale”, sono i luoghi di esplorazioni tanto eroiche quanto solitarie, pioneristiche nell’affrontare, per la prima volta nella storia umana, il contatto con una dimensione soprannaturale che sovverte la definizione stessa di persona, di soggetto vivente e pensante: uno sconvolgimento del concetto dell’io, che in Source Code si spinge ben oltre la semplice clonazione organica, per fondere diverse identità, ed abolire la distinzione tra presenza e assenza, tra simultaneità e sequenzialità, tra la vita e la morte. L’uomo – intendiamoci – rimane quello è sempre stato: un corpo fragile attaccato ad un’anima sensibile ed imperfetta; però incredibilmente potenti sono i mezzi che la scienza gli mette a disposizione, accrescendo all’infinito le sue possibilità di riuscire, ed anche di sbagliare. L’indagine compiuta dal capitano Stevens in questo film è quella condotta da una persona normale, afflitta da limiti ed incertezze, e che, per di più, si muove in un mondo pieno di ambiguità e di imprevisti. Per arrivare alla verità egli deve procede a tastoni, per tentativi successivi. Tornare indietro e ricominciare daccapo è, del resto, la dinamica di tutti gli esperimenti, che trovano nella ripetizione il metodo più naturale per avvicinarsi alla soluzione: ciò che, passando e ripassando, rimane immutato, si aggiunge ai punti fermi, mentre ciò che cambia fornisce nuovi indizi per andare avanti. Progredendo nella scoperta si finisce dunque per affezionarsi a ciò che si ripresenta sempre uguale, e per emozionarsi di fronte a ciò che, invece, continua a sfuggirci, prendendo svolte inattese: il discorso si applica alle ricerche scientifiche, ma anche alle esperienze della vita personale, agli incontri che si sviluppano in rapporti articolati e profondi, e magari in veri e propri percorsi d’amore. L’avventura che procede su un doppio binario, investendo in pari misura la mente e il cuore, non è certo un’idea nuova: genio e sentimento sono da sempre i fondamentali ingredienti delle saghe supereroiche. E, nel protagonista di questa storia, diviso tra il desiderio di conquistare una donna e il dovere di salvare il mondo, c’è molto del Clark Kent/Superman: una mitica accoppiata che, anziché darsi il cambio, come un tempo, dentro una cabina telefonica, si inverte, nel terzo millennio, con un clic sulla tastiera, passando per i campi elettromagnetici cerebrali della memoria a breve termine.
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