Regia di Jonathan Liebesman vedi scheda film
La notte del 25 febbraio del 1942 oggetti sconosciuti apparvero nei cieli di Los Angeles. Ricevettero un’accoglienza di oltre 1.400 missili, ma nessuno parve centrare il bersaglio. Cosa sia davvero successo è forse un segreto della Nasa. Dal mito americano di questa “Battaglia di Los Angeles” prende spunto World Invasion, dove gli alieni piombano sulla città californiana. Vogliono la nostra acqua, che usano come carburante, e infatti uno scienziato comunica l’abbassamento del livello del mare. Peccato siano arrivati solo il giorno prima, e giù grasse risate in sala. Ma c’è poco da ridere: World Invasion è un lungo e sinistro spot dei marines, dove i nostri sono tutti nobili, astuti, inarrestabili e gli altri sono cattivi, disgustosi e subumani. Paragonati a formiche, sarà una veterinaria a praticare la loro autopsia. Oltre a essere reazionario come una sorta di Starship Troopers senza ironia, World Invasion è girato con una traballante presa diretta fintodocumentaristica. Insomma come Cloverfield, ma con in più la concitazione di ripetitivi scontri a fuoco da videogame di terz’ordine. Le pretese di realismo sono inoltre annullate da battaglie via via più retoriche e dal volume crescente del tronfio commento musicale. Peccato ritrovare la Rodríguez ed Eckart in un film tanto fascista.
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