Regia di Jonathan Liebesman vedi scheda film
Di alieni che invadono la terra cominciamo ad averne visti parecchi, che arrivino in massa o in poche unità, di soldati che difendono strenuamente il suolo americano altrettanti, certo che in questo caso i difetti propri di questo tipo di film vengono fin troppo amplificati, mentre i pregi, solitamente grande spettacolo di effetti e magari un pizzico di umorismo, vengono relegati in seconda fila quando addirittura non presi nemmeno in considerazione.
Quello che pareva essere un gruppo di asteroidi in caduta si rivela essere ben presto un vero e proprio attacco alieno.
Los Angeles, come le altre principali città costiere, è sotto attacco ed i marines si trovano presto ad avere a che fare contro nemici molto più forti di loro; toccherà ad un sergente (Aaron Eckhart), con un recente passato che non lo lascia in pace, guidare i suoi uomini in un’impresa che pare impossibile.
Liebesman di pasticci in vita sua ne ha già fatti parecchi ed anche in questo caso non la passa liscia.
Questo a partire dall’inizio che da un lato pare scaraventarci senza preambolo alcuno nella mischia, per poi fare un rapidissimo passo indietro e tornare dopo solo dieci minuti alla schermata iniziale; già questa scelta non è proprio felicissima.
Ma poi tutta la costruzione pare approssimativa, a partire da una regia nervosa che pedinando gli uomini in un’atmosfera polverosa cerca del realismo quando non serve (o meglio può servire in film come “Black hawk down”, ma non in un contesto del genere) a scapito della chiarezza, probabilmente per risparmiare qualcosa sugli effetti speciali (altre ragioni non le trovo).
Il resto lo fanno, in negativo, dialoghi e considerazioni patriottiche spesso indigeste, musichette di sottofondo che cercano sempre di enfatizzare gli eventi quando non ci sono praticamente mai le condizioni necessarie, o quasi, un finale che poi finale non è (della serie facciamoci del male il più possibile, l’abbiamo passata liscia, ma non siamo ancora sazi) e scelte di strategie (vedi la fuga in autobus, ma come si poteva pensare con la città messa a ferro e fuoco?) fin troppo improvvisate.
Così, pur non mancando alcune scene spettacolari, esplosioni a grappoli e sparatorie furiose (il sistema Dolby è sfruttato alla massima potenza) è più che altro la noia a farsi imperante per un film che non sa giocarsi le sue carte e che finisce con lo sprecare in buona parte lo spirito catastrofistico che si porta appresso.
Deludente.
Commette diversi errori su un progetto che già in partenza era fallace.
Il risultato è un mezzo disastro.
Chiamata in causa troppo poco.
Così così.
Non gli mancano gli attributi, purtroppo il ruolo a questi si ferma.
Ruolo ampolloso che lui non fa altro che amplificare.
Leggermente sopra la media (scarsa) di recitazione del cast in questione.
Bambina che finisce nel bel mezzo del delirio.
In un ruolo drammatico che non dice granchè.
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