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Coriolanus

Regia di Ralph Fiennes vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Coriolanus

di axe
7 stelle

Adattamento cinematografico dell'omonima tragedia di Shakespeare, coraggiosamente ambientata in un contesto contemporaneo. Non sono un conoscitore del teatro di Shakespeare, pertanto non posso fare confronti tra l'opera teatrale ed il film. Ritengo - da quel poco di cultura classica che ho - che, almeno nella traduzione italiana, ci si sia attenuti al testo originale. Personaggio principale è Caio Marzio, superbo militare nella prima Roma repubblicana, tanto valente in battaglia, quanto incapace, seppur sincero, nelle "pubbliche relazioni". Per la sua intransigenza è inviso al popolo; anche dopo una schiacciante vittoria contro il popolo dei Volsci - alla quale sopravvive il loro capo Tullo Aufidio - dotato del soprannome di Coriolano, incoraggiato dalla madre a diventare console, tenta l'elezione mediante acclamazione popolare, ma non riesce, ed anzi è costretto all'esilio a causa delle invettive scagliate da due personaggi politici, in grado di gestire gli istinti della plebe. Roso dall'odio, Caio Marzio si presenta a Tullo Aufidio, con la proposta di guidare l'esercito dei Volsci contro Roma. Aufidio accetta, ma finisce ben presto in secondo piano, mentre Caio Marzio ottiene un successo dietro l'altro sul campo di battaglia. Su implorazione delle proprie moglie e madre, giunte a parlamentare, però, arresta l'aggressione, ottenendo condizioni favorevoli ai Volsci. Ciò però è interpretato come un tradimento da Tullo Aufidio, che attende, insieme ad alcuni fedelissimi, il ritorno di Caio Marzio per ucciderlo. Nel film - come, ritengo, nella tragedia - spiccano due entità. La prima è Caio Marzio, una figura complessa, ricca di contrasti. Feroce, sanguinario, strenuo difensore dell'idea di patria tanto contro le minacce esterne (i Volsci), quanto contro quelle interne (la plebe, che giudica interessata più alla sopravvivenza quotidiana che agli eventi bellici); succube però della madre, che, pur condividendo con il protagonista l'amor di patria, è più ambiziosa e dotata di una maggior propensione al compromesso. L'oltraggio del quale si sente vittima, spinge Coriolano tra le braccia dei Volsci che sono lieti di averlo come condottiero. La sua sete di vendetta è placata dalla madre, che finisce per metterlo nelle condizioni di essere ucciso, circostanza che egli conosce. Nonostante tale consapevolezza, Caio Marzio affronta con coraggio e determinazione il proprio destino. Lo spessore tragico del personaggio è evidenziato dalla buona prestazione di Ralph Fiennes, bravo nel dare un "volto" alle emozioni del protagonista. Ferocia, dolore, consapevolezza, smarrimento, determinazione. La seconda entità di rilievo è il "popolo". La plebe di Roma, un insieme eterogeneo di persone in grado di orientare il destino delle persone e della città, eppure facile preda dei manipolatori; estremamente imprevedibile e lunatica, per lo più indifferente alle vicende dei patrizi, ma a volte determinante per il loro destino. Dal pessimo rapporto tra le due entità - Coriolano e la sua gente - scaturisce la morte per il primo e la sventura per la seconda. Oltre a Ralph Fiennes, brava anche Vanessa Redgrave, nel ruolo della madre, figura anch'essa tragica, divisa tra l'amore per il figlio, per il quale sognava ben altro destino, e la fedeltà alla propria patria. D'impatto - anche se un po' scarna - l'ambientazione. Le città nemiche di Roma e Corioli prima, Anzio poi, sono rappresentate come agglomerati urbani dei giorni nostri, poco attraenti e privi di abbellimenti; gli stessi constumi sono molto semplici e particolari. Molti tra i Romani sono in divisa, a testimonianza della vocazione militare della popolazione. Pur non essendo l'elemento centrale del film, non mancano le sequenze d'azione, in particolare sequenze di guerriglia urbana; il tutto con un discreto spargimento di sangue. Un film molto particolare, che immagino potrebbe lasciare interdetti i culturi dell'opera teatrale; comunque, apprezzabile sotto ogni aspetto quale opera cinematrografica.

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