Regia di Ralph Fiennes vedi scheda film
Operazione strana ma interessante quella compiuta da Ralph Fiennes, al suo esordio da regista. Trasporre in immagini l’opera di Shakespeare Coriolano (una delle meno conosciute del grande bardo inglese) lasciando inalterati i dialoghi ed i nomi delle città e dei personaggi, ma trasportando il tutto in una epoca moderna. “Un luogo che possiamo chiamare Roma” recita la didascalia iniziale, immaginando una città degradata e terzomondista, imbrattata ovunque di murales e dove la televisione ed i media sostituiscono gli antichi messaggeri. Superato lo shock iniziale dovuto a questa strana assonanza, ci si rende conto di quanto l’operazione sia invece ben riuscita e di quanto l’opera di Shakespeare sia ancora straordinariamente adattabile alla contemporaneità. Fiennes contamina il dramma e la tragedia con l’azione adrenalinica, un montaggio nervoso e l’utilizzo della camera a mano (ricorda molto il cinema di Kathryn Bigelow, per la quale Fiennes è stato interprete in due occasioni). Accentua inoltre l’aspetto politico della storia e dirige un film potente, cupo e visionario, nel quale domina la figura di Coriolano, un uomo fatto e forgiato per la guerra, incapace di piegare la sua natura ai desideri di un popolo che lo disprezza. La sua amara parabola lo porterà ad essere scacciato da Roma e ad allearsi con i Volsci, suoi vecchi nemici, pur di vendicarsi del suo popolo che egli stesso definisce “rifiuti”. Grandissimo il cast messo a sua disposizione: Fiennes sceglie per sé stesso il ruolo di Coriolano, fornendo una interpretazione tetra, eccessiva e teatrale; gli fa da spalla un efficace Gerard Butler, attore di notevole fisicità anche se non proprio adatto alla prosa shakespeariana; graziosa e brava Jessica Chastain nel ruolo della moglie di Coriolano; ma i più bravi in assoluto sono i due vecchi Brian Cox (nel ruolo dolente e malinconico dell’amico e consigliere Menenio) e soprattutto Vanessa Redgrave, titanica e influente madre del protagonista. Qualche difetto, legato soprattutto al rispetto di logiche commerciali, impedisce che Coriolanus possa essere considerato un grande film. Ma merita comunque il massimo rispetto, per il coraggio e l’originalità dimostrate da Ralph Fiennes.
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