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The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 1

Regia di Bill Condon vedi scheda film

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La recensione su The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 1

di will kane
2 stelle

Come risaputo e detto più volte, uno dei motivi del successo ben oltre le attese della serie "Twilight" fu il forfait del capitolo della saga di "Harry Potter" a fine 2008, e molti dei giovanissimi fans avvezzi oramai alla serializzazione anche su schermi cinematografica degli eroi favoriti, si buttarono su questo mèlange composto da un triangolo sentimentale tra una ragazza malinconica, un vampiro dall'aspetto giovanissimo, ed un lupo mannaro di origine pellerossa, fatto soprattutto di rinvii, dalla serie di romanzi, quattro, di Stephenie Meyer, divenuti cinque nella versione per il cinema. In fase di conclusione, siamo alle prese con le decisioni importanti finalmente prese, quella di Bella e Edward, di sposarsi, e per lei, di diventare una vampira e abbandonare la sua umanità. Passata per varie mani di regista, la serie suscita un forte sconcerto in chi segue il cinema in maniera sconsiderata come ogni cinefilo definibile tale: non c'è cosa che non si sia già vista, meglio proposta, anche in B-movies più onesti, con vampiri che non fingono di essere di buon cuore, evitando di azzannare gli esseri umani, ogni passo minimamente decisivo della storia narrata in cinque pellicole è sospeso e rimandato di ore di proiezione, e, nella sostanza si può dire che la vicenda, spacciata per epica , ma molto fuffosa, in realtà, si poteva comodamente condensare in un film di 100 minuti. Vogliamo parlare delle prove attoriali, di una monotonia avvilente? E della pochezza di spessore dei personaggi, con un'eroina che esibisce un'espressione corrucciata in ogni inquadratura, un eroe romantico dalla mollezza estenuante, ed un terzo incomodo che sembra prendere vita solo quando può togliersi la maglietta e mostrare gli addominali? E della regia di Bill Condon, che fin qui aveva fatto cinema migliore, che non realizza una scena che sia una minimamente memorabile? Brutto cinema, di una noia abissale, di cui resta un mistero l'affezione dei fans.

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