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The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 1

Regia di Bill Condon vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 1

di scandoniano
4 stelle

L’ultimo libro di Stephanie Meyer della celeberrima  saga di Twilight, intitolato “Breaking dawn” vive qui nella sua prima parte cinematografica. La scelta di dividere il libro in due film è opinabile, ma è una scelta ponderata dal punto di vista del marketing. Ciò non toglie che col senno di poi, evitando alcune inutili lungaggini e banalità di sorta è chiaro che tale suddivisione si sarebbe potuta evitare tranquillamente. È la storia del matrimonio e del travagliato parto di Bella Swan, che sposa Edward Cullen e mette al mondo Renéesme. Questi i fatti, il resto sono interminabili minuti di fuffa, funzionali solo per l’ultima mezz’ora, in cui la commedia romantica con il retrogusto fantasy lascia il posto ad un horror in piena regola con tanto di fiotti di sangue, feti insanguinati, puerpere-zombie, nonché operazioni chirurgiche senza anestesia (e ingiustificatamente perpetrate con strumenti antidiluviani – si veda la siringa nel petto fatta da Edward – all’interno di una mini sala parto dall’armamentario tecnologico-medicale di prim’ordine).

Agli sceneggiatori, e al regista Bill Condon, il compito di scialacquare questi pochi elementi in 2 ore di visione. In pratica 3 parti ben distinte: un matrimonio (con tutti i prevedibili incubi prematrimoniali di lei), una luna di miele narrata come fossimo a casa di amici che ci mostrano orgogliosi le loro diapositive (infiniti bacini, bagni al chiaro di luna, effusioni da “Harmony” seguiti da animaleschi tentativi di copulazione) - dunque affatto funzionali alla narrazione - e, unica parte interessante e degna di nota, la gravidanza, piena di tensione (non si sa cosa ci sia nel grembo, che gestazione abbia, addirittura quale forma, e soprattutto che conseguenze avrà per la madre). È qui che si concentra tutta l’attenzione della pellicola, dopo un’ora e mezza di sbadigli e di inutili ghirigori. Il peggiore film della saga finora, noioso e annacquato, anche perché debole in quelli che erano stati i suoi punti cardine, come per esempio le scene spettacolari di lotta e i momenti di tensione. Quello che rimane coerente col resto delle pellicole è Kirsten Stewart, diventata la star più pagata di Hollywood, che ammorba ogni scena con un piagnucoloso broncio da eterna fallita e l’espressione da cagna bastonata, che, coerentemente con le altre pellicole, induce gran parte degli spettatori ad odiarla convintamente.

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