Regia di Paul Scheuring vedi scheda film
Dopo aver visto l'originale tedesco, ho voluto provare questo remake statunitense. In sè non è un brutto film, anche non è ai livelli del predecessore. Dopo accurati test psicologici alcuni volontari selezionati per partecipare ad un esperimento sono divisi tra guardie e prigionieri. Nel tentare d'imporre alcune semplici regole, al rispetto delle quali sono legate la continuità dell'esperimento e la conseguente ricompensa, le guardie immediatamente esercitano violenza verso i prigionieri, prima psicologica, mpoi, persa ogni inibizione, fisica; alla fine verranno travolti dalla reazione dei prigionieri. Rispetto alla controparte tedesca, questo film pecca in realismo. Gli organizzatori dell'esperimento sono assenti, quasi ignari del vortice di violenza che monta all'interno della (finta) prigione. Dopo gli scontri, i reduci escono dall'edificio che li ospitava, e, a quel punto, tornati consapevoli della natura fittizia dei loro ruoli, sono liberi di tornare alle proprie precedenti vite, nonostante vi siano stati morti e feriti. Tra gli attori ho apprezzato quello che impersona il carismatico capo delle guardie, freddo e controllato, eppure disposto a tutto pur di raggiungere i propri scopi.
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