Regia di Paolo Costella vedi scheda film
L’incombente presenza di Freud, in fotografia, fin dai titoli di testa, rimanda suo malgrado a A Dangerous Method di Cronenberg, tanto che un amico critico si è lasciato scappare: Nu’ metodò pericolòs. Un presagio che pecca di ottimismo, perché persino una parodia partenopea della disputa tra Freud e Jung sarebbe stata più gradita di questa commedia dei prevedibili equivoci sul SuperEnalotto, con ricevuta perduta, corna in paese e battute stantie sul sempreverde tema Nord/Sud (qui abbiamo napoletani a Parma). Ancora durante gli interminabili titoli di testa, Asia Argento entra con pose da assatanata e griglia la carne in pubblico: «Non ce n’è mai abbastanza, con tutti questi uomini» ed è subito trash. Siccome si parla di vigili, ecco un tormentone sulla rotatoria come metafora della vita che non fa ridere la prima volta, figuratevi le successive. Lo stesso personaggio pedante ha poi dialoghi a letto come: «Vorrei entrare nella tua ZTL» o «Ti metto le ganasce». Il collega pacioso, inspiegabilmente sposato a una sventola bionda, è oppresso dalla madre e tormenta i vecchi, la cui lentezza gli sembra frutto di sostanze stupefacenti. Salemme infine, per risultare simpatico, è dotato di uscite come «Accompagnavo il déshabillé, disabile sembra brutto». Suggella il tutto il pezzo clou della colonna sonora, ripetuto anche sui titoli di coda: No tengo dinero dei Righeira! Se non è scult questo...
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