Regia di Måns Mårlind, Björn Stein vedi scheda film
Ci sono coppie cinematografiche che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema grazie all’appeal che si e’ creato con il loro binomio perfetto: penso alla coppia Bogey/Bacall, Gable/Vivien Leigh, Spencer Tracy/Katharine Hepburn o piu’ recentemente Rourke/Basinger, Michael Douglas/Kathleen Turner, Clooney/Lopez: tutti casi in cui il valore della coppia supera spesso il valore assoluto del film sottostante, in alcuni casi pero’ davvero notevole, e che spesso comunque e’ passato alla storia grazie ai suoi generosi affiatati interpreti.
Nel caso del banale thriller Shelter una coppia che sulla carta avrebbe dovuto fare faville e risultare perfettamente simbiotica quanto a prestanza, seduzione e sofisticatezza (sfruttando il fattore donna matura e bellissima/uomo giovane e altrettanto sofisticato e affascinante) viene sciupato al servizio di una trama scontata con la solita crimonologa volonterosa e ingenua coinvolta in uno studio di uno sdoppiamento di personalita’ confuso e convenzionale, con colpi di scena sistemati a tavolino e per nulla efficaci in cui vengono introdotti a casaccio elementi di esoterismo, religione, satanismo.
Peccato come dicevo soprattutto per lo spreco di un binomio attoriale sexy e glamour che non avrebbe sfigurato al confronto di quelli sopra citati, magari aiutato da una sceneggiatura un po’ piu’ premiante e meno banale.
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