Regia di Gianni Di Gregorio vedi scheda film
Dopo “Pranzo di Ferragosto” Gianni Di Gregorio torna a vestire i panni, che sospettiamo fortemente autobiografici, di Gianni, sempre alle prese con la donna in generale e con la madre in particolare. Punzecchiato da un paio di arzilli coetanei il nostro giovanotto di sessant'anni sente riaffiorare prepotente il desiderio sessuale, una seconda primavera dietro al quale si cela la paura della vecchiaia, quella vera. Malgrado il tema il clima è nell'insieme disteso, meno mortuario rispetto al primo episodio, lo spirito acuto, l'umorismo venato di una bonaria autoironia. Un bel film adagiato con naturalezza su una quotidianità minima e credibile vista con un occhio disincantato ma in fondo sereno. Gli attori recitano con altrettanta naturalezza cioè senza sofisticazione ma anche senza cagneria.
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