Regia di Gianni Di Gregorio vedi scheda film
Colpo di fulmine. L’arte di Gianni di Gregorio è stata per me un amore nato fin dal primo fotogramma di ‘Pranzo di ferragosto’. Mi piace il suo ritmo all’apparenza lento (un cinema anti-moderno) ma che sa scandire bene il battito di una giornata reale, il caldo di un sole d’estate, la bontà di un bicchiere di vino fresco. Tutto è reso sublime; ‘Gianni e le donne’ è un film in grado di coinvolgere tutto il corpo; è un’esplosione di sensazioni vive che diventano bisogno. E’ stato un godimento pazzesco per le mie orecchie: dalla voce dei personaggi al bruciare di una sigaretta, dalle note di un vino assaporato a un lenzuolo sgualcito, da una porta sbattuta alla moka che frigge… Ovviamente anche gli altri sensi sono stati travolti; come non godere della vista di cotanta bellezza (sullo sfondo di Roma donne abbondanti che circondano Gianni), come non voler gustare certi sapori (dalle melanzane ai vini e al cocktail rosso), come non voler fumarsi una sigaretta; e poi desiderare di passeggiare al parco e fermarsi a intravedere il sole, magari rubando via un sorriso a Gianni…
E’ un film che ti vuole portare dentro con lui, sottobraccio e che riesce pienamente a farlo; è un film che non prende in giro le donne ma l’essenza degli uomini, sconvolti ogni giorno da un desiderio profondo di godere dei frutti più belli che si possono cogliere; è un film fatto da chi ama le donne (bada bene non solo corpo) e che sogna una vita così come il film dove il protagonista è un uomo che senza le donne (le sue, di Gianni) non sarebbe nessuno, a ricordarci che non essendo gli unici artefici del nostro destino non saremmo nessuno senza chi abbiamo scelto di tenerci vicino (anche di chi non vuole starci).
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