Gianni è un sessantenne tranquillo la cui vita da pensionato è soprattutto occupata dalle persone che lo circondano: la moglie, che lavora ancora, la figlia che adora, il fidanzato della figlia, che vive in in casa e che ormai lui ama come un figlio, la madre, novantenne nobildonna decaduta, che si ostina a vivere nella vecchia villa alle porte di Roma facendo allegra finanza, con badanti che vanno e vengono. Un giorno, l’amico Alfonso lo provoca: tutti i suoi coetanei, ma anche quelli ben più vecchi di lui, dietro la rispettabile facciata, hanno delle storie. Tutti, anche i vecchiardi che vegetano nel baretto sotto casa, hanno l’amante. Sconvolto dalla scoperta Gianni tenta di fare qualcosa. C’è Gabriella, irraggiungibile e desiderata per anni, c’è Valeria, il meraviglioso primo amore, la bellissima Cristina, badante della mamma, c’è la vicina di casa, incarnazione della bellezza e della giovinezza, ci sono le infinite donne possibili che abitano il mondo…
Note
Gli attori sono tutti gustosi, la luce di Trastevere dorata e ci sono pennellate di verità e di satira, come il moroso della figlia disoccupato e appagato, che non troverete nella montagna di commedie italiane sbarcate negli ultimi anni al cinema, eppure prima dell’ora il film inizia senza reagire a segnare il passo e si ha il sospetto che ciò che aveva da dire si sia esaurito nella sua fragrante enunciazione con le saporite postille.
Davvero una commedia semplice,naturale,di una realta' disarmante che ci accompagna lungo un percorso di un uomo andato in pensione anticipata con tutti i problemi che possono accompagnare una persona verso la terza eta'.
Gianni è gentile, è affettuoso, è comprensivo, sorride spesso. Il vino bianco è leggero e pastoso ed è meglio di qualsiasi altro alcolico o superalcolico. Il piacere di una sigaretta ogni tanto non è peccato e nemmeno fa male, con buona pace di Veronesi. La Roma di Gianni ci piace, è a dimensione d’uomo, a portata di mano, è assolata e d’estate (nonostante l’afa) si sta bene. Il… leggi tutto
Le donne per gli uomini-e gli uomini per le donne-rappresentano la terra del rimpianto, dei sogni mai realizzati, dell’appagamento dei sensi, sono la patria ideale a cui tornare o da cui fuggire, raffigurano l’allegoria carnale della felicità possibile o irraggiungibile. Di Gregorio in “Gianni e le donne” confessa in forma di diario intimo la… leggi tutto
Gianni è un comune pensionato la cui esistenza è costellata da una corposa presenza femminile. Dalla moglie alla figlia, passando per la madre, borghese ormai in miseria non rassegnata, alla di lei badante e finendo con la giovane vicina di casa. Quando scopre che un insospettabile vecchietto, frequentatore del bar sotto casa, ha l’amante entra in una crisi esistenziale che…
è un tranquillo e normale signore di sessant'anni, da diversi anni in pensione,dotato di una natura estremamente mite, una grande pazienza e tanto spirito di tolleranza, nessuna ambizione e molti rimpianti. Convive con una figlia svagata, fidanzata controvoglia con un nullafacente che si è insediato a casa sua, una moglie evanescente, distratta dai suoi tanti impegni e una mamma,…
Corro il rischio di rivolgermi a ben pochi lettori in questo periodo, non ne sono però sicuro giacchè mi mancano i dati di "I più letti della settimana".
Desidero comunque porgere il mio "Buon…
Dopo “Pranzo di Ferragosto” Gianni Di Gregorio torna a vestire i panni, che sospettiamo fortemente autobiografici, di Gianni, sempre alle prese con la donna in generale e con la madre in particolare. Punzecchiato da un paio di arzilli coetanei il nostro giovanotto di sessant'anni sente riaffiorare prepotente il desiderio sessuale, una seconda primavera dietro al quale si cela la…
All’inizio è tutto come in Pranzo di ferragosto: Gianni è servizievole, squattrinato, eccede nel bere e ha una madre ormai prossima alla mummificazione. Poi un amico avvocato gli fa scoprire l’esistenza delle ragazze, e da quel momento la sua fantasia galoppa: la badante della madre, la giovane vicina del piano di sotto, una conoscente separata, due polpose clienti del…
Di Gregorio ci vuole far pensare che c'è qualcosa di affascinante, di sottile, nel personaggio di Gianni, il protagonista e suo coetaneo a cui penso un po si ispiri per il suo film. Emerge invece una storia di insoddisfazione e di rassegnazione, un uomo troppo gentile e pacato. Il signor Gianni è andato in pensione prematuramente e quindi si sente troppo giovane per sedersi sulle…
Commedia che parte un po' in sordina, sembrando quasi anonima, ma che si rivela godibile strada facendo. Per la verità è un film che si lascia apprezzare perchè non è la solita robetta da quattro soldi italiana. Gianni Di Gregorio ha uno stile tutto suo, non si rifà ai cinepanettoni e neppure alle commedie sexy degli anni ottanta. La sua è un'opera…
Opera seconda per il buon Gianni Di Gregorio che sostanzialmente conferma di saperci fare (almeno quando si muove nel suo orticelllo) e soprattutto di saper trattare, e quindi raccontare, piccole storie con personaggi ordinari che comunque hanno pur sempre qualcosa da dire.
Ne viene fuori un film piacevole e anomalo che si perde (o prova a spingersi troppo oltre?) giusto sul più bello…
Gianni è gentile, è affettuoso, è comprensivo, sorride spesso. Il vino bianco è leggero e pastoso ed è meglio di qualsiasi altro alcolico o superalcolico. Il piacere di una sigaretta ogni tanto non è peccato e nemmeno fa male, con buona pace di Veronesi. La Roma di Gianni ci piace, è a dimensione d’uomo, a portata di mano, è assolata e d’estate (nonostante l’afa) si sta bene. Il…
Il cinema di Gianni Di Gregorio mi piace, lo trovo efficace nella sua semplicità. Sincero, cinico, irrimediabilmente disilluso, inquadra come pochi altri lo sfacelo morale e sociale del nostro paese pur mantenendo il sorriso sulle labbra e concentrandosi su nient'altro che la quotidianità. In quest'opera seconda, al centro dell'attenzione, troviamo un baby pensionato con i postumi della crisi…
Gianni, tranquillo pensionato romano, si destreggia, non senza qualche impaccio, tra moglie, anziana madre aristocratica e spendacciona, figlia e genero nullafacente a carico. La sua routine viene turbata da una senile resipiscenza di passione per il gentil sesso, ma i suoi galanti ed impacciati tentativi di trovare un'amante naufragano tutti più o meno ingloriosamente. Gianni Di Gregorio…
Ottima commedia, con molti momenti ironici che fanno ridere molto, come non se ne vedono di solito nei film italiani (almeno quelli che vedo io). Il film scorre via leggero, senza scadere nel patetico. Le giuste inquadrature fanno leggere nella mente di Gianni, che passa da un'illusione e disillusione all'altra. Secondo film, credo abbastanza autobiografico, di Gianni de Gregorio (il suo e altri…
Colpo di fulmine. L’arte di Gianni di Gregorio è stata per me un amore nato fin dal primo fotogramma di ‘Pranzo di ferragosto’. Mi piace il suo ritmo all’apparenza lento (un cinema anti-moderno) ma che sa scandire bene il battito di una giornata reale, il caldo di un sole d’estate, la bontà di un bicchiere di vino fresco. Tutto è reso sublime; ‘Gianni e le donne’ è un film in…
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Commenti (3) vedi tutti
Ottimo lavoro Di Gregorio, autoironia e garbato umorismo
leggi la recensione completa di Furetto60Carino, ma lento, leentooo.
commento di ottobyteDavvero una commedia semplice,naturale,di una realta' disarmante che ci accompagna lungo un percorso di un uomo andato in pensione anticipata con tutti i problemi che possono accompagnare una persona verso la terza eta'.
commento di ezio