Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Il tema è delicatissimo, ma affrontato in modo superlativo da questo film, senza schierarsi. Un film perfetto anche sul fronte attoriale e registico. Un film che TUTTI dovrebbero vedere e capire, al di là delle riprese estremamente toccanti di uomini e donne, anche giovani che con tanto coraggio affrontano una scelta difficile e sofferta, ma che...
... dà loro il rispetto dovuto ed il controllo sul proprio destino di sofferenza.
La vita appartiene allo Stato, a Dio, o a quello che potremmo chiamare suo 'legittimo' proprietario? O suo effettivo proprietario. Insomma, c'è qualcuno che non sei tu che ti può costringere a vivere contro la tua volontà. Per contro, come viene detto chiaramente, lo Stato potrebbe sfruttare l'eutanasia per ridurre le spese sanitarie.
In effetti non so quanto uno Stato abbia questo interesse. In genere devono essere alte per consentire a TUTTI il 'giusto' guadagno, il solito giro di tangenti, di corruzione,... con il rischio che però che se solo i sani continuano a vivere si dovrà inventare qualche nuova malattia che colpisca anche loro, oltre a quelle già esistenti e devastanti, che, spesso, però, ti lascano vivo e in cura per anni.
Insomma, una questione spinosa, è chiaro. Tuttavia, credo che, infine, tutti debbano poter decidere del loro destino quando si è ancora lucidi per farlo. Anche mediante un testamento biologico da porre in essere quando questa capacità mentale sia venuta meno, come nello stato neurovegetativo.
La chiesa, soprattutto quella cattolica, purtroppo, è ancora molto legata al concetto che la vita è di Dio che te l'ha data, ma sbaglia. Vuoi perché un Dio a tutti gli effetti in pratica non esiste - chi non interviene mai nella vita umana non ha alcun diritto di deciderla - vuoi perché è un principio estremamente egoistico, secondo il quale si deve soffrire e sopportare ogni accadimento sino in fondo, fino a che questo non ti schianti. Perché questo è il volere di Dio e tutto ha un motivo ed una sua necessità se accade... e non commento.
Invito tutti i prelati a fare un giro per le varie Residenze per Anziani, negli ospedali, ... ma non a farsi il solito giro turistico, a lavorarci, anche solo per un mese. Anzi tutti dovrebbero farlo. Sarebbe tutto più chiaro. Troviamo ancora persone che vegetano per anni in un letto senza interagire in alcun modo con l'esterno e senza alcuna prospettiva di recupero. Pura umiliazione e spesso sofferenza, anche per i parenti.
E qui, spesso c'è anche la nota dolente. Non di rado gli egoisti sono proprio i parenti che percepiscono gli assegni assistenziali o le pensioni, spesso cospicue, di questi 'corpi' e non più persone stese inermi in un letto. In tanti casi fa comodo avere quel gruzzoletto in più, soprattutto quando lo stato si fa carico di tutte le cure, o quasi. Da perfetti ragionieri poi valutano bene che questo bilancio economico sia positivo. Se i costi superano i guadagni.... meglio farla finita.
Le sfaccettature sono tante come gli uomini.
Sarebbe ora di finirla e dare a ciascuno la possibilità di scegliere prima, con testamento biologico. Non solo per evitare l'accanimento terapeutico, ma anche per staccare la spina. Quando si vuole? Beh, incominciamo con le situazioni più critiche. Questa è civiltà.
Ogni uso fraudolento è già compensato da quelli che oggi ci sono sul fronte opposto e sempre ci saranno. Sta a noi trovare un modo di contenerli cercando di prevenire e fornendo un adeguato supporto psicologico.
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