Regia di Alister Grierson vedi scheda film
I film che stanno tra il dramma catastrofico e il racconto di formazione di stampo avventuroso hanno quasi sempre la stessa struttura, al punto che, se fosse vivo, Propp potrebbe aggiornare la sua Morfologia della fiaba con un'appendice ad hoc. La superbia prometeica dell'uomo lo spinge a fare qualcosa che poi gli si rivolta contro; poi ci sono gli sprovveduti, i nevrotici, l'antagonista e l'immancabile capo carismatico, disposto anche al sacrificio. In questa catena di elementi irrinunciabili, Sanctum (il titolo rimane un mistero) non fa eccezione: un esploratore di fama mondiale (Roxburgh) trascina un gruppo di scienziati, più qualche miliardario con la passione per il divertimento adrenalinico, nell'abisso di una grotta inesplorata nell'isola di Papua, in nuova Guinea. Il ciclone che si abbatte sull'isola trasforma la grotta in un enorme contenitore d'acqua nel quale, ad uno ad uno, perdono la vita i membri della spedizione. I superstiti continuano infaticabilmente a cercare una via d'uscita.
Produzione australiana con lo zampino di James Cameron, il film di Alister Grierson, tratto da una storia vera, ha dalla sua soprattutto l'enorme potere suggestivo della location. Ma le dinamiche tra padre e figlio - spesso al centro della vicenda - sono prevedibilissime, i personaggi di contorno stereotipati e la dinamica della vicenda suscettibile di una qualsiasi altro montaggio, tanto tende a essere ripetitiva.
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