Regia di Loïc Prigent vedi scheda film
buono il film di loic prigent su questo folletto occhialuto e tabagista che ha preso in mano la creatività di una delle case di moda più potenti e redditizie del mondo. il regista ci porta a spasso per i corridoi della vuitton(che so essere riservatissimi e segretissimi e porte che si aprono solo ed esclusivamente con badge, manco fossimo nel caveau di una superbanca)a seguito del genietto stelle e strisce e ci mostra come nasce una borsa o un vestito o un accessorio. che un sandalo super fashion e glam nasca da una classicissima scarpa da uomo o dai pois di una artista giapponese, poco importa. importa che la creatività abbia la meglio. una macchina da guerra fatta per conquistare sempre più mercati, organizza sfilate in giro per il mondo che durano il tempo di far sfilare i vestiti di fronte agli occhi dei grandi della terra in materia. poi tutti adoranti fanno a botte e la fila per abbracciare il creatore, dispensando baci e complimenti. si parla del colosso della moda e di marc jacobs. di entrambi si dice quello che si vede. si accenna alla vacuità di quel mondo che è proporzionale all'effimero che rapresenta: cioè il non durevole. ma è un pensiero fuggevole, al quale lo stesso marc non ha tempo di pensare perchè non appena finisce una collezione deve già pensarne un'altra. alla fine il film di prigent è una commedia disimpegnata, divertente, con attori in parte e comparsate più o meno di lusso che intrattiene e dispiace quando finisce.
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