Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film
E' davvero un gioiellino questo film che cerca di spiegare, o comunque di far capire, come possano essersi verificate anche in Italia vicende come il crack Parmalat. Come la finanza creativa, e la sete di espansione di certi manager già di per loro molto ben pagati, possano portare danni tanto ingenti alla collettività. Manager (di esempi dei quali le cronache sono tuttora continuamente piene) che - anche attraverso li loro agganci politici - si credono magari tanto potenti da poter modificare le stesse leggi che regolano la vita delle aziende e del mercato, comportandosi continuamente al limite tra la spregiudicatezza geniale ed il reato da galera. Interessante carrellata di caratteri, di ruoli, che nel meccanismo agiscono con psicologie diverse, e ne escono in modo diverso. (Grandissimo, come ci ha abituato in ruoli di questo tipo, Toni Servillo).
La morale secondo me è chiara: le belle parole non bastano, il lavoro deve rispettare gli altri, il loro lavoro e la loro dignità. La finanza non è magìa che produce ricchezza dal nulla, ma solo un mezzo per ridistribuirla (Per le magìe, aggiungo io,affidiamoci agli scienziati ed ai ricercatori e speriamo in loro, non nei finanzieri e nelle banche).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta