Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film
Be', sì, il piglio poteva essere leggermente meno accomodante. Non che si faccia del buonismo gratuito, è che per mettere in scena uno dei più grandi crac dell' economia contemporanea, ci voleva un approccio meno artefatto. Un taglio da biopic o documentaristico sarebbe stato forse più opportuno, più efficace. Molaioli dirige discretamente, diversi momenti de "Il gioiellino" si possono definire cinematograficamente riusciti ma storia e personaggi risentono dell'effeto fiction, di quel voler empatizzare a tutti i costi, giustificando le azioni, fraintendendole. Si scrive Leda ma si legge Parmalat, il resto è cronaca: quotazioni in borsa, falsi in bilancio, bancarotta fraudolenta. Servillo smorza drammaticamente i toni ma tende a ripetersi, Girone archivia con mestiere un Tanzi che ripiega all'estero. La rivelazione però è la Felberbaum, arrampicatrice che seduce, ruba e fugge. Chiave di volta per comprendere un'intera nazione.
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