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Il gioiellino

Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film

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La recensione su Il gioiellino

di maghella
4 stelle

Una delusione questo film. Abbozzato, superficiale, cerca di ripercorrere una vicenda complicata come quella di un grande fallimento di una azienda importante italiana, senza però metterci vero mordente, e neanche troppa convinzione.

 

C'è una data d'inizio, 1992, e una data di fine della storia 2006, ma l'arco di tempo non pare trascorrere, se non fosse per qualche cenno sull'arredamento e sulle tecnologie impiegate negli uffici.

 

I personaggi, sia protagonisti che di contorno, rimangono sulle righe, creati su una base di tic e movenze, senza struttura psicologica degna: il ragionier Botta, uno stacanovista del lavoro, che crede in quello che fa, nell'azienda, nelle proprie capacità, iroso e impaziente, non decolla mai veramente, e soltanto la troppa bravura di Tony Servillo riesce a rendere sopportabile le improbabili vicende che il ragioniere deve affrontare.

 

Amanzio Rastelli, il buon Remo Girone, è il fondatore della Leda, questa “aziendona” che da un semplice salumificio è diventata una multinazionale, della quale però vuole ostinatamente avere il 51% delle quote...

 

Ovviamente tutto riporta alle vicende ben note della Parmalat, ma tutto rimane veramente troppo superficiale, quasi poco credibile, se non fosse che molti di noi ci hanno perso soldi veri.

 

Infine l'improbabile storia d'amore tra il ragioniere Botta con la nipote arrivista di Rastelli, che appare del tutto inutile ai fini della storia, e che infatti nel secondo tempo svanisce senza lasciare traccia della nipote, che riappare giusto un momento, senza pathos, senza nessun tipo di emozione se non quello dell'indifferenza.

 

Non mi piace fare paragoni con i film precedenti, ma sinceramente “La ragazza del lago” mi era piaciuto molto di più e mi aveva fatto ben sperare su questo “gioiellino”, che si è dimostrato più bigiotteria da bancarella.

 

Naturalmente Tony Servillo e Remo Girone bravissimi, tengono in piedi un film che senza di loro sarebbe stato buono per un film in 2 puntate per la televisione.

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