Regia di John Lasseter, Brad Lewis vedi scheda film
Prima o poi doveva accadere. Dopo oltre 15 anni di film tutti o quasi di altissimo livello, la Pixar compie un fragoroso passo falso, deludendo per una volta le attese dello spettatore, almeno del sottoscritto e famiglia. Infatti, pur essendo ovviamente impeccabile nella sua tecnica, “Cars 2” è un film visivamente meno brillante, piatto e ripetitivo nella sua struttura, poco divertente ed emozionante. Ad entusiasmare veramente è solo l'appassionante prologo iniziale, di chiara matrice bondiana: ma è un coinvogimento che dura purtroppo solo pochi minuti. La commistione dei generi spionaggio e commedia non funziona, il racconto non scorre con la fluidità tipica di Casa Pixar,anche per colpa di un soggetto debole e monocorde che procede per accumulo più che su vere e proprie idee. Ma non basta moltiplicare il numero dei personaggi (senza spessore e vero interesse) e quello delle locations (funziona solo l’episodio in Giappone) se tutti hanno molto poco da dire. Soprattutto risulta un clamoroso autogol la decisione di rendere il maldestro carro attrezzi “Cricchetto” il vero protagonista del film, di puntare gran parte del risultato finale sulla sua (presunta) comicità , di far ruotare tutto il racconto e buona parte della morale attorno a lui, a discapito di “Saetta McQueen“, clamorosamente tagliato fuori per gran parte della narrazione. Perfetto come comprimario nel primo episodio, “Cricchetto” di fatto risulta incapace di reggere l’intero peso del film sulle spalle della sua arrugginita, ammaccata e beneamata carrozzeria, tanto che la simpatia nei suoi confronti dura ben poco. Note negative arrivano anche dal doppiaggio italiano, in particolare nella definizione della Ferrari “Francesco Bernoulli“, in teoria il nuovo antagonista di Saetta, causa una sin troppo "colorita" voce di Alessandro Siani. Evidentemente chiamato a far parte del gruppo sulla scia del successo di “Benvenuti al Sud“, al fine di meglio vendere il film (che tristezza) la sua voce risulta così invasiva da creare imbarazzo. Un altro evidente errore: non si fatica a rimpiangere la voce originale di John Turturro. Comunque, poco male se questo episodio piacerà (forse) meno alla critica ed incasserà meno del previsto (mi riesce difficile pensare possa ripetere il successo di “Toy Story 3“, anzi mi azzardo a dire che sarà impossibile). Perché l’operazione commerciale, solo di questo si tratta essendo “Cars 2” privo di velleità artistiche, in questo caso è ben più ampia e non si ferma chiaramente all’esito del successo del film in sala, visto l’importanza ed il valore del merchandising e lo sfruttamento “infinito” dell’immagine dei suoi personaggi. Quante macchinine sarà capace di produrre anche questa volta Casa Disney? Quante ne riuscirà a vendere? Tantissime. Voto: 4
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