Regia di Raja Gosnell vedi scheda film
Sono blu e alti tre mele o poco più, ma soprattutto vivono nei funghi, custodiscono il segreto della pufforadice e sono imbevuti della felice essenza azzurra, senza contare che Grande Puffo prepara per sé «pozioni visionarie». Praticamente un’opera lisergica ed è l’unica lettura possibile perché gli adulti ne escano indenni mentre accompagnano i più piccoli. Per il resto il buon ritmo non nasconde la scarsa originalità: sulla scia di Alvin Superstar e Hop, piccole creature in computer graphic sono proiettate dal loro locus amoenus nel caos della grande città, dove causano guai e fanno amicizia con un umano, a un punto cruciale della carriera e a rischio di perdere di vista le cose importanti della vita. Il tripudio di colori e 3D è in più di un senso stupefacente, inoltre la comicità slapstick strappa risate ai bambini in sala e l’omaggio a Peyo, con i Puffi che si guardano disegnati nei fumetti (pubblicati in Italia da Black Velvet), regala qualche emozione. Niente male anche alcune trovate, come la battuta sul puffo passivo/aggressivo, il doppiaggio di Grande Puffo con la voce di Gandalf (Gianni Musy) e l’uso della celebre canzoncina in un minaccioso arrangiamento tribale, quasi i Puffi fossero piccoli All Blacks azzurri. Purtroppo il product placement è invasivo e, in un prodotto per un pubblico così piccolo, quasi irricevibile. Ma che altro pollice dare ai Puffi se non quello medio, ossia blu?
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