Regia di William Monahan vedi scheda film
Il London Boulevard è un viale del tramonto che finisce ben prima dell'orizzonte.
E' quella parte un pò più noir della altre di una swinging London rivisitata,plastificata, ricostruita e colorata con il batik, un curioso oggetto di design che cerca di rispettare i contorni assegnati dal formato cinematografico.
Colin Farrell esce di prigione e ritrova il proprio inferno privato che lo perseguita, personaggio costantemente in bilico tra la fissità marmorea di un Collateral Cruise e l'anima in subbuglio di un Carlito Brigante albionico in disperata ricerca del suo pezzetto di paradiso per sè e per i suoi cari.
Ma si sa , il pianeta in cui abitiamo non ha la fama di essere un mondo perfetto..figuriamoci se di mezzo ci sono soldi,donne e traffici illegali.
London Boulevard rievoca le atmosfere torridamente pulp del nerissimo Get Carter di Mike Hodges che però era spostato nella swinging Newcastle(al momento è classificata come settima città più divertente al mondo, si fa baldoria ogni sera,mentre all'epoca rischiavi rotte di collisione con pallottole ad ogni angolo di strada) e proprio per la sua aria di riciclo,con classe però, non sfonda lo schermo come dovrebbe.
E Colin Farrell non è Michael Caine.
Dolentissima nota: sinceramente della love story appiccicata come un post it allo schermo del computer tra il bel tenebroso Farrell e la croccante Keira Knightley ,sempre uguale a se stessa, ne avremmo fatto volentieri a meno.
Il film di Monahan per respirare non ha bisogno di storie d'amore posticce ma di personaggi massicci e cazzuti come un Ray Winstone anni 70 più cattivo che mai e o come un bravissimo David Thewlis in un personaggio drogato e nichilista. .
Finale rosso sangue al ritmo di musica....
svolge il compitino senza sbavature
sempre uguale a se stessa
marmoreo ma a tratti funziona
discreta
ottimo
massiccio e cazzuto
caratterista di razza
efficace
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