Regia di Simon Curtis vedi scheda film
Alla fine siamo sempre nel territorio del Bio-pic (film biografico), per quanto stavolta rivisitato da un'ottica inconsueta, quella di un semi-sconosciuto assistente alla regia che ebbe modo di interagire con la mitica attrice Marilyn e se ne innamorò castamente, durante alcuni giorni in cui la Diva si trovava da sola sul set de Il Principe e la Ballerina, a causa della partenza del marito Arthur Miller. Come film biografico non aggiunge nulla di significativo a quanto già si sapeva sul personaggio: la prima parte, tutta giocata sull'insicurezza patologica di Marilyn e sui suoi scontri verbali col regista e partner maschile Laurence Olivier, risulta un pò troppo forzata e perfino artificiosa nell'enfatizzare le debolezze dell'attrice, dipendente dai farmaci, dalla sua insegnante di recitazione e da chiunque le mostrasse un pò di stima e considerazione per un talento che era convinta di non possedere; nella seconda parte la relazione che si instaura fra Marilyn e Colin Clark è analizzata meglio e risulta più toccante rispetto ad un certo bozzettismo meta-cinematografico con cui vengono esposte le sequenze della lavorazione del film. Michelle Williams soffre in parte di una mancata somiglianza a livello fisico con l'attrice, a cui il trucco può rimediare solo parzialmente, ma sopperisce a questo con una resa tutto sommato convincente dell'estrosità e della vulnerabilità del personaggio; in tutta onestà credo che qualche altra attrice sarebbe stata più adatta, ma il lavoro della Williams sulla sofferta interiorità di Marilyn merita comunque di essere considerato con rispetto; Kenneth Branagh ha finalmente l'occasione di interpretare il ruolo di Laurence Olivier, di cui si può considerare una sorta di "erede" sulla scena teatrale inglese, e lo fa con la giusta dose di cattiveria ed una buona incisività e credibilità nell'immedesimazione, mentre il giovane Eddie Redmayne è corretto, ma senza meritare particolari applausi. In definitiva, si tratta di un film "senza infamia e senza lode", un prodotto diligente che cerca di attirare il pubblico internazionale mostrando il lato privato ed una relazione inedita di una delle più grandi star del firmamento cinematografico, ma che non riesce a sollevarsi dall'ordinaria amministrazione, anche considerando una regia un pò inamidata ed accademica.
voto 6/10
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