Regia di Germano Maccioni vedi scheda film
Davvero un piccolo film, più che un corto metraggio. Un “nonno” ritrova l'amore per la vita, per le donne e per l'arte, grazie a un “filtro d'amore” con controindicazioni pericolose.
Il “nonno” è interpretato da Roberto Herlitzka, e questo aiuta non poco la storia, ormai l'anziano attore lo troviamo in molti lavori “minori” di giovani registi al loro esordio, o in varie comparsate in produzioni più importanti, ma in ogni ruolo riesce a dare sempre una impronta personale e di qualità. In questo piccolo film di appena 28 minuti Herlitzka è sempre in scena con la propria figura ridotta a pochi chili e la propria voce che di contro è corposa.
L'anziano si innamora di una prostituta (Angela Baraldi), alla quale regala rose rosse e le dice di chiamarsi Lucrezio (che in verità non è il suo vero nome, ma si ispira al più famoso poeta), la omaggia di un suo poema e in cambio di ore di amore le paga il suo compenso.
Tutta questa rivoluzione, questa nuova linfa vitale è malvista dal nipote, che è costretto ad accompagnarlo in macchina ai suoi appuntamenti amorosi (rinunciando così ai suoi), non accettando né condividendo questo nuovo aspetto del nonno.
Il “filtro d'amore” di cui fa uso il vecchio poeta altro non è che il Viagra, il prolungato utilizzo lo porta ad un ricovero urgente dopo un amplesso con la giovane donna. Il medico che cura il nonno è un prorompente Tatti Sanguinetti, simpatico nel ruolo del dottore stanco di vedere anziani ringiovanire grazie a medicine utilizzate a sproposito.
Finale poetico e, per me, anche commuovente.
Curiosità: Angela Baraldi è da qualche tempo la cantante del gruppo musicale di Massimo Zamponi (ex Cccp, ex C.S.I.), l'ultimo film di Germano Maccioni è dedicato ad una lunga chiacchierata con Giovanni Lindo Ferretti (ex Cccp, ex C.S.I.), strani fili conduttori? Coincidenze? Comunque la Baraldi oltre ad essere una brava attrice (anche se sempre in piccoli ruoli) come cantante è davvero bravissima.
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