Regia di Will Gluck vedi scheda film
Bella scoperta Emma Stone. Con una manciata di film alle spalle in cui si faceva già notare nonostante parti da comprimaria, questa giovanissima rossa tutto pepe approda al suo primo vero ruolo da protagonista in questa scanzonata e tutto sommato riuscita teen-comedy. E' lei la ragazza facile del titolo, una studentessa come tante altre che d'un tratto acquista popolarità alla notizia (falsa) di aver perso la verginità con un ragazzo più grande. Assaporata la popolarità ed intenerita da alcuni casi umani, la giovane inizia a farsi vanto di copiose ed ardimentose avventure che la portano ad essere prima considerata un vero e proprio sex-symbol salvo poi essere inevitabilmente additata come donna di facili costumi nonché rovinafamiglie. Non che il plot sia particolarmente folgorante ma "Easy girl" è scritto meglio della media, gioca intelligentemente con rimandi letterari e cinematografici (su tutti "La lettera scarlatta") ed il suo messaggio contro ipocrisia, perbenismo ed apparenza passa in maniera efficace senza annoiare. Girato con sufficiente dinamicità e dotato di diversi passaggi divertenti, il film vive essenzialmente dell' ottima prova della sua interprete principale. Dannatamente carina e simpatica, Emma Stone brilla già di luce propria intrigando ed intenerendo allo stesso tempo ma soprattutto recitando nel senso classico del termine. Tanto dolce quanto tagliente, la ragazza focalizza l'intera attenzione dello spettatore su di sé intrattenendo ed emozionando senza strafare, costantemente all'altezza delle aspettative e coccolata da un circondario di comprimari eccezionale che va dagli stravaganti ed irresistibili genitori interpretati da Stanley Tucci e Patricia Clarkson ai professori eccentrici di Thomas Haden Church e Lisa Kudrow. Non indimenticabile ma decisamente gradevole.
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