Regia di Lucio Pellegrini vedi scheda film
“La vita facile” è un tentativo di realizzare una commedia all’italiana come non se ne fanno più, che presenta però alcune debolezze di troppo che minano un percorso che per buona parte desta comunque buone impressioni, anche perché i tre attori cardine si trovano a loro agio e sono infilati in parti che consentono loro di esprimersi al meglio.
Mario Tirelli (Pierfrancesco Favino) è un chirurgo romano di grido che improvvisamente decide di raggiungere in Africa il suo amico di sempre Luca Manzi (Stefano Accorsi) che lì fa il volontario con dedizione.
Tra i due ci sono momenti di fratellanza ed altri d’attrito, ma Mario nasconde un segreto e sua moglie Ginevra (Vittoria Puccini) decide di raggiungerlo per fare chiarezza su quanto in Italia sta venendo a galla.
La situazione si fa tesa, tanto più che Luca ha da sempre un debole per la donna del suo amico quando i tre organizzeranno un piano per portare in Africa un sacco di soldi.
Commedia che nell’insieme funziona piuttosto bene alternando comunque alti, (alcuni) bassi in una costruzione d’insieme sufficientemente oliata.
La storia così mi ha complessivamente convinto anche se in alcuni passaggi manca qualcosa, sicuramente come minimo un po’ di coraggio in più nel mettersi in gioco.
E questo è un peccato, perché manca davvero poco per fare un passo in avanti consistente, anche nella parte finale si cerca un complicato cambio di ritmo e genere che se da un lato dimostra una buona predisposizione nella ricerca di un prodotto intelligente, dall’altro manca di una levigatura dell’intreccio più accorta (alcuni momenti sono giustamente ambigui, ma poi il giochetto è registrato in maniera troppo superficiale).
Per il resto l’ambientazione lontana, i rimandi al passato (in un paio di casi incastonati molto bene, soprattutto nel primo ricordo di un febbricitante Stefano Accorsi) e un trio di personaggi/attori in stretto contatto e con connotati ben chiari, anche quando paiono mutare, offrono un contributo decisamente valido alla causa.
Manca dunque qualcosa, e questo mi pare evidente, ma il film viaggia agilmente con alcune buone trovate e senza scemare nel patetico, già questi aspetti di questi tempi grami di soddisfazioni sono punti a favore non di poco conto.
Discreto.
Prova ad offrire un panorama da commedia diverso dal solito, ma poi gli manca un pò di decisione.
Insomma si ferma ad un passo dalla meta, ma comunque è già qualcosa.
Ormai non si vede più tanto nel nostro cinema ed è un peccato, però sa anche palesarsi quando ne vale in fondo la pena.
Piacevole.
Come attore ha di suo una marcia in più ed un personaggio un pò "sporco" si addice alle sue doti.
Poi poteva essere sfruttato di più, ma comunque non ci si può lamentare.
Al centro di plurime attenzioni.
Adeguata pur senza brillare più di tanto.
Piccola parte senza un gran perchè.
Un paio di fugaci apparizioni e nulla più.
Non passa inosservato anche se compare poco o nulla.
Appariscente.
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