Regia di Lucio Pellegrini vedi scheda film
Inseguito da un paio di avvisi di garanzia per illeciti compiuti nell'esercizio della professione medica, il chirurgo Mario fugge in Africa dal vecchio amico e collega Luca che gestisce un ospedale in Kenya. Abituato agli agi ed ai lussi, Mario, inevitabilmente, sbatte il muso contro una situazione di estrema povertà e, a complicare la situazione, arriva anche Ginevra, moglie di Mario, che in passato ha avuto una relazione con Luca: il triangolo porterà ad esiti imprevedibili. Non nutrivo grandi aspettative nei confronti di questo film di Lucio Pellegrini ma devo dire che, nell'insieme, sono rimasto piacevolmente sorpreso: "La vita facile" è una pellicola gradevole ma un po' ondivaga, che inizia in maniera interessante, come una satira blandamente sulfurea sui vizi e le miserie morali dell'italiano medio, sulla scia della commedia "classica" di Alberto Sordi, prosegue come una storia picaresca d'amore, corna e amicizia, vagamente nel solco del cinema del Salvatores di "Marrakesh Express" e si chiude, in maniera un po' incongrua, con un beffardo (ma invero un po' prevedibile) colpo di scena finale. Sebbene un po' irrisolto, nell'insieme il filmetto è simpatico, Lucio Pellegrini è uno dei pochi registi "giovani" italiani in grado di realizzare storie capaci di sfuggire alla banalità imperante della commedia italiana di questi anni e con "La vita facile" riesce a girare una commedia piacevole che, grazie agli splendidi cieli africani e alla eccellente fotografia di GianEnrico "Gogò" Bianchi, può contare, cosa non scontata, anche su una confezione di grande eleganza. Buono il cast: Pierfrancesco Favino si conferma, per l'ennesima volta, uno dei migliori attori italiani, Stefano Accorsi non l'ho mai amato ma, per una volta, offre un'interpretazione estremamente misurata e quasi mai sopra le righe, Vittoria Puccini la sopporto ancora meno ma, tutto sommato, la sua bellezza un po' algida ed inespressiva si dimostra adatta a caratterizzare un personaggio odioso ed arrivista. Tre stelle, sufficienza piena.
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