Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
VOTO : 5.
Francamente di un capitolo numero tre di “Manuale d’amore” non se ne sentiva proprio il bisogno (la bella notizia rimane che il pericolo di un quarto dovrebbe essere definitivamente scongiurato) e nonostante il tentativo di alzare l’asticella (la presenza di Robert De Niro) il risultato è più fiacco dei predecessori (e in costante discesa).
Tutto risulta decisamente moncorde, pochi sono i momenti da salvare, molti sono invece quelli scontati e privi di nervo.
Episodio 1 - Giovinezza : Roberto (Riccardo Scamarcio) sta per sposarsi con Sara (Valeria Solarino), ma durante un viaggio di lavoro conosce Micol (Laura Chiatti) e si ritroverà con qualche dubbio in più.
Episodio 2 - Maturità : Fabio (Carlo Verdone) è uno stimato giornalista di La7 da sempre fedele alla moglie, ma la prima volta che inciampa nel tradimento con Eliana (Donatella Finocchiaro) si rovina la vita.
Episodio 3 – Oltre : Adrian (Robert De Niro) vive tranquillo a Roma, passa il suo tempo libero con il portiere del suo stabile (Michele Placido), fino a quando non conosce sua figlia Viola (Monica Bellucci); quest’incontro lo porterà a rivalutare il suo futuro.
Diciamo subito che tutti e tre gli episodi sono piuttosto scialbi, a parte che i primi due avrebbero trovato una collocazione più naturale in un film chiamato “Manuale di corna”; il primo scivola via, ma senza lasciar traccia alcuna di se (anche i siparietti locali potevano strappare qualche risata in più) con un finale abbastanza sbagliato (almeno dal punto di vista romantico).
Il secondo ha qualche sortita divertente (Verdone è sempre Verdone anche quando sotto utilizzato), ma spesso cade in banalità (in)evitabili e gravose.
Il terzo è un po’ forzato (col rischio di senilità dietro l’angolo), ma almeno lascia (intra)vedere qualcosa di più, sarà perché c’è De Niro (seppur qui in vacanza pagata) , o perché Placido fa perennemente l’invadente, o perché la Bellucci è sempre bella (ma nell’episodio prima la Finocchiaro la batte).
Su tutto comunque vige l’impressione che tutto sia sempre terribilmente approssimativo, c’è infatti pochissima profondità (che se si vuole parlare d’amore un po’ serve sempre) e per il resto si ride col contagocce (salverei la scenetta di Fabio rapito in Somalia, le solite traversie verdoniane e qual cosina di cafone nel terzo episodio).
Così si fatica davvero a trovare quacosa da salvare, purtroppo con Veronesi ciò succede spesso, la novità è che se ne sta accorgendo pure il grande pubblico che qui gli ha voltato clamorosamente le spalle.
Assolutamente mediocre.
VOTO : 5.
Ha l'occasione della vita (dirigere Robert De Niro), ma la spreca, con una commedia dove risulta più scialbo del solito (che già ce ne vuole).
VOTO : 6+.
In vacanza, e ben pagata, rimane comunque una delle poche cose da vedere in questo film (anche se fa un pò male vederlo così dopo anni di gloria assoluta).
VOTO : 6.
Fa quello che le viene richiesto (molto poco).
VOTO : 6.
Sa recitare, e ci prova con impegno, ma il film non l'aiuta.
VOTO : 6.
Grezzo, ma almeno è abbastanza simpatico.
VOTO : 5.
Che sia bella (e generosa nell'esporsi) lo sappiamo ormai molto bene, sul fatto che sappia recitare rimane un bel punto di domanda.
Comunque non è per niente aiutata dal regista (che la mette in difficoltà).
VOTO : 6.
Poco sollecitata, ma non sfigura nel suo piccolo.
VOTO : 6+.
Poco (e mal) sfruttato (il che è già un crimine), ma lui fa il massimo (poco) possibile.
VOTO : 6.
Si mette in mostra ed è bella da far male.
Dir di più non è possibile in questa circostanza.
VOTO : 5,5.
Un pò odioso il suo Cupido che poca verve aggiunge.
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