Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
La caduta di un mito... vedere Robert De Niro qui ridotto come l'uomo bicentenario (con tutti i soldi che ha i capelli non li tinge, ma preferisce mostrarsi al naturale proprio come lo abbiamo visto a San Remo e al Festival di Cannes) che parlotta in italiano senza forse capire nemmeno lui cosa dice e vederlo cimentarsi in uno spogliarello davanti a Monica Bellucci mi ha quasi ricordato il grottesco spogliarello di Sophia Loren davanti a Marcello Mastroianni in Prêt-à-Porter, eh sì perchè certe cose si vedono solo in Italia. Ma ritorniamo al film: è diviso in tre episodi. Il primo sicuramente cupo, pure un pochetto noioso e proprio inutile per dirla tutta... da dimenticare insomma dato che è sconclusionato - ed interpretato per giunta da un attore proprio antipatico. Come breve parabola sui tradimenti infatti non ha nè capo nè coda, ma se non altro il malcontento acquisito dopo averlo visto viene compensato dal secondo episodio che per quanto sia ridicolo e inverosimile, almeno qualche risata la strappa - grazie ancora una volta ad un Carlo Verdone che come comico in fondo certe volte non è proprio male. Esilaranti sono le situazioni, le battute e lo è soprattutto Donatella Finocchiaro nel ruolo della bella ragazza bipolare che causa non poche noie al personaggio interpretato da Verdone. Per quanto riguarda il terzo episodio, il protagonista è De Niro e tutti forse si aspettano di vederlo calarsi in una comicità non demenziale quando invece non è così. Lui, proveniente da film in cui ha quasi sempre interpretato il ruolo del duro, mantiene la sua rigida postura per tutta la durata del cortometraggio, anche quando fa lo striptease. Ha un'unica espressione che non muta di poco neppure quando dovrebbe ed è inutile sperare di trovare un barlume di umorismo in questo episodio poichè quelli che dovrebbero rappresentare sprazzi di umorismo, vengono ridotti a momenti in cui per la recitazione di De Niro si prova solo pena ed imbarazzo. Interpreta un uomo vedovo che dopo aver subito un trapianto di cuore, ritrova l'amore e la felicità con una donna abbastanza più giovane di lui interpretata da una sopravvalutata da sempre Monica Bellucci. Se la loro love-story alla fine commuove? Forse, ma non nel mio caso. De Niro m'è sembrato poco credibile in tutto questo, quasi come fosse una macchietta che non aveva l'intenzione di sembrare una macchietta in una storiella stiracchiata e poco originale purtroppo farcita da una dozzinale miscela di sentimento e comicità. E che dire dell'inedita, imbarazzante interpretazione di Michele Placido qui volgare e fuori parte? Stendiamo un velo pietoso che è meglio.
Speriamo che si fermi a questo terzo film della serie.
Che pena vederlo ridotto ad una macchietta che però non riesce neppure a fare ridere...
Mi chiedo ancor'oggi come abbia fatto a diventare un'attrice internazionale e cosa ci vedano in lei i registi a parte la bellezza.
Lasciamo perdere che è meglio.
Com'è caduto in basso...
Un pochino ruvida e fastidiosa.
Non c'è male.
Divertente.
Simpatica e ben calata nel ruolo. Brava.
Già nei cinepanettoni lo sopporto a stento, ma nelle vesti di un Cupido che introduce i tre episodi non l'ho digerito per niente. Ma vogliono per forza imporci la sua presenza ovunque nei film italiani ormai?
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