Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
Ora, dopo averlo visto, mi chiedo: era necessario allungare il brodo pur di farne tre film anzichè due o, magari, uno?
Sarà anche vero che non c'è due senza tre ma, in certi casi, meglio lasciare pure il due orfano del tre.
Il film che, come di consueto, è diviso in episodi, tre, descrive le divserse fasi dell'amore: la giovinezza, la maturità e ...oltre.
GIOVINEZZA: Scamarcio e Solarino sono la coppia d'assi che rendono il film appetibile ai giovani, grazie anche alla presenza di Laura Chiatti sempre disposta a denudarsi, anche se manca quella spinta in più per coinvolgere.
MATURITA': e qui taccio. Niente da dire. Carlo è sempre Carlo gli perdono anche quel pò di granulosità che opacizza le sue espressioni adorabili che lo rendono irresistibile.
...OLTRE: sarebbe stato meglio passare...oltre. L'unico che salvo, ahimè, è Michele Placido. Convincente e divertente nel ruolo del padre "antico" di una Monica Bellucci che avrei preferito muta. Meglio subire le sue espressioni che, almeno, cercano di trasmettere un tantino in più, di sicuro, più dei baci finti al caro, vecchio Bob i cui occhi risplendono ancora del magico tempo che fu. Continui a guardarlo sperando di ritrovare il ghigno di Travis Bickle e invece lo vedi confuso, spaesato, impacciato, fuori luogo.
La vera pecca di Veronsesi e stato non aver saputo dirigere un cast di numeri uno, o quasi, o l'essersi dilungato su argomenti triti e ritriti? A voi lascio la scelta, per me le pecche sono due.
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