Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film
E' un buon thriller, teso e movimentato, tecnicamente ineccepibile. Certo, i personaggi rimangono poco definiti, come è frequente nei film degli ultimi anni, ma la trama e la suspense sopperiscono egregiamente. Un personaggio che secondo me finisce per essere interessante, nonostante sia secondario, è quello dell'ex-agente della STASI. Suscita un misto di simpatia (per il suo aiuto disinteressato e la sua schiettezza) e di antipatia (per il suo passato, di cui va fiero). Mi è piaciuto anche il personaggio dell'infermiera, nonostante entri in scena pochissimo. Colpiscono poi per cattiveria i due sicari che inseguono il professore con la ragazza.
L'elemento del film che non mi ha convinto molto è la spiegazione sull'identità del protagonista e sul suo vuoto di memoria. Mi è sembrata tirata per i capelli, quando tutto il resto della vicenda fila, nonostante l'eccezionalità degli eventi. La prima metà mi è piaciuta più della seconda, dove il tizio vaga per Berlino cercando di capire che cavolo stia succedendo attorno a lui. Gli inseguimenti, comunque, sono tutti ben girati e carichi di tensione. La scena dell'incidente la ritengo notevole (e me la sono riguardata).
Il film ha secondo me un certo debito verso "Frantic", restandogli un tantino sotto. Polanski, del resto, è inarrivabile nel rappresentare complotti misteriosi e individui angosciati che ne vengono colpiti.
Sullo sfondo, troviamo un abozzo di discorso sociale, col tema dell'immigrazione; vi sono anche accenni all'agricoltura transgenica come mezzo per risolvere il problema della fame nel mondo.
E' un film che tiene col fiato sospeso e ben girato, quantunque secondo me non sia di quelli che restano nel cuore (come invece Frantic...).
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