Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film
VOTO : 6,5.
Incalzante e più volte spiazzante (anche un po’ troppo) questo film di Jaume Collet-Serra che pone una valanga di interrogativi (che aumentano continuamente dopo un iniziale sbigottimento) e che tutto sommato riesce a sbrigliare la matassa in modo piuttosto convincente (anche se ad un certo punto fa venire un po’ di mal di testa ripensare alla congruità, non sempre massima, dei vari spezzoni).
Il dottor Martin Harris (Liam Neeson) arriva a Berlino per una conferenza insieme alla moglie (January Jones), ma in seguito ad un incidente finisce in coma e quando si risveglia scopre che un altro uomo (Aidan Quinn) si fa spacciare per lui.
Non ricordandosi granchè del passato recente, prova a ricostruire quanto accaduto, ma intanto dei pericolosi killer cercano di eliminarlo e dei dubbi cominciano ad aleggiare nella sua mente.
Troverà aiuto nella bella Gina (Diane Kruger), ma scoprirà di avere anche molti nemici e che le cose non stanno proprio come pensa.
Film dal ritmo sostenuto che poggia su di una trama molto articolata che appassiona anche se più di una dinamica non convince molto (ad esempio perché non eliminare Martin Harris quando è ancora in coma?), ma alla fine l’apporto del puro spettacolo fornisce una mano sicura per garantire una soddisfazione generale più che moderata.
Infatti quando l’energia cinetica sullo schermo cresce (vedi almeno tre inseguimenti in auto davvero importanti) Serra dimostra di saper sfruttare quest’arma per aiutare l’intreccio a non appesantirsi ulteriormente (già non c’è male), in più Neeson si vede che col personaggio ci va d’accordo (anche senza strafare), mentre nelle fila del cast si trovano diversi nomi interessanti (Bruno Ganz e Frank Langella si vedono poco, ma comunque “pesano”, tanto più quando si ritrovano l’uno contro l’altro).
Per il resto un’invernale Berlino (con le sue strade, i suoi locali) è uno sfondo azzeccato e l’intrigo internazionale è servito dopo l’ennesimo capovolgimento di fronte.
Insomma questo “Unknown” è senza dubbio un film ben fatto, ma la storia risulta un po’ troppo farraginosa (e ambiziosa?), quando probabilmente se fosse stata un po’ più snella (e calibrata) avrebbe permesso al film di Serra (che dimostra ancora una volta dopo “Orphan” di avere capacità) di farsi notare molto di più.
In ogni caso non è affatto male.
VOTO : 6,5.
Probabilmente fin troppo ambizioso, ma conferma di saperci fare e di possedere un talento scenico superiore alla media.
VOTO : 6++.
Oggetto principale dell'intrigo è strumento appropriato della storia (ma non aggiunge molto di personale).
VOTO : 6+.
Sveglia, alla mano, anche un pò sfigatella (ma non fino in fondo), la sua immigrata clandestina.
VOTO : 6.
Altezzosa, ma non comunica molto.
VOTO : 6,5.
Ruolo da pochi minuti, però è perfettamente in parte e regala le suggestioni (ombrose e preoccupanti) che occorrono al suo personaggio.
VOTO : 6.
Lontano anni luce dai tempi d'orod (per intenderci quando scorrazzava in Irlanda con Liam Neeson in "Michael Collins").
VOTO : 6,5.
Sempre toccante rivederlo in scena anche in un (semi)blockbuster, tanto più quando il suo personaggio è presentato a dovere.
Il resto lo fa lui senza incertezze di sorta.
VOTO : 6.
Piccola parte (aspettando tempi migliori).
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