Regia di Tony Scott vedi scheda film
L'idea dei vampiri che si aggirano in cerca delle loro vittime, non più attendendole in tetri castelli, ma andandosele a cercare nei Night Club e nei Pubs londinesi dei giorni nostri, non era del tutto originale nemmeno nel 1983 quando il film di Tony Scott fu distribuito in sala, ma qui è ripresa con straordinaria efficacia perchè è una ambientazione di partenza molto indovinata che si assomma a tutte le altre positive novità che il film contiene, proprio nel suo presentare personaggi e situazioni molto originali e soprattutto inedite.
Mi riferisco uìin primo luogo alle scelte fatte per la coppia di vampiri-amanti (o meglio dei loro interpreti fisici): l'algida bellezza di una Deneuve in splendida forma e ormai diva consacrata nell'olimpo delle star,vper la donna; l'androgina ambiguità di un David Bowie indicusso guru del rock sempre più affascinato dal cinema, per l'uomo. Subitoo dopo però viene l'importanza fondamentale della musica, con le canzoni della migliore dark new wawe di quegli anni interpretate dai Bauhaus (cito fra tutti proprio uno dei pezzi clou della corrente: "Bela Lugosi's Death") e la presenza espansa di un erotismo troppo spesso "velato" in altri film del genere. Fondamentale anche la presenza dietro la macchina da presa di Tony Scott che qui più che in altre successive opere, riesce a mettere a frutto positivamente la sua corposa esperienza mutuata dal mondo della pubblcità e delle video clips promozionali dove si era formato con lunga militanza operativa, che conferisce un taglio tutto particolare (e a quei tempi abbastanza inusuale) alle sequenze cinematografiche.
Ultima ciliegina sulla torta, la partecipazione carismatica di Susan Sarandon, terza - alla fine anche inquietante - parte in causa persino in odore di lesbismo, di un triangolo ambiguamente affascinante.
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