Regia di Margien Rogaar vedi scheda film
Il dodicenne Erik si reca in spiaggia in bicicletta insieme all'amica Sofie e suo padre Arent. Sofie cerca di attirare la sua attenzione e lo corteggia, ma lui, freddo e distante, sembra essere interessato più al padre che a lei.
Zucht è un cortometraggio tenero e delicato che mette in scena, con rispetto e gentilezza, la reazione del ragazzo ai suoi primi turbamenti e (al)la contestuale presa di coscienza della reale natura delle proprie pulsioni: un racconto coraggioso nell'assunto di partenza, ispirato e poetico nello svolgimento, e significativo nell'esito finale, capace, nonostante la breve durata (appena 10 minuti), di scandagliare a fondo il lato più intimo della personalità del protagonista, rendendo con lirismo e forte carica espressiva l'emersione del conflitto interiore fino a allora sopito.
Impreziosito dalla prova intensa dell'esordiente Yannick De Waal nel ruolo dell'adolescente alla ricerca di sé stesso, del quale restituisce in maniera credibile lo spaesamento e la confusione mentale, Zucht convince per la scrittura misurata dello sceneggiatore Tjyying Liu e per la regia morbida e attenta della regista Margien Rogaar, che sceglie di incollarsi al giovane per coglierne la curiosità degli sguardi e la concitazione dei gesti, senza lasciar spazio a morbosità od eccessi, senza cedere al voyeurismo gratuito, e senza emettere giudizi, ma mostrandone il percorso con mano leggera e spiccata sensibilità. Consigliato.
http://www.youtube.com/watch?v=0q2RJOCZVcM
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