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La battaglia dei tre regni. Director's cut

Regia di John Woo vedi scheda film

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Thrombeldimbar

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La recensione su La battaglia dei tre regni. Director's cut

di Thrombeldimbar
2 stelle

Che fatica giungere alla fine di questa mattonata nel craneo per non citare altre parti del corpo.

Il grosso guaio? Duecentosettantadue minuti di cazzate, sono toste da digerire.

 

Prima parte

 

Cina, 208 d. C. la guerra civile imperversa in tutto il regno, il governo fantoccio dell'imperatore non può nulla contro il volere del primo Ministro Cao Cao (Zhang Fengyi), quello di soggiogare tutte le popolazioni da nord a sud e da est a ovest per salire al potere e diventate così il Signore dei Diecimila anni. I territori conquistati sono molti, ma le rigogliose terre del sud non sono ancora sotto il suo controllo e bisogna muovere guerra subito. La provincia di Jing, governata da Liu Bei Cin Cian Pai interpretato dal famoso attore conosciuto in tutto il mondo You Yong, già preda delle angherie di Cao Cao deve prendere al più presto seri provvedimenti. I migliori Generali di Liu Bei, ovvero due uomini "volanti": Zhao Yu (Hu Jun), Zhang Fei (Zang Jinsheng) e il terzo imbattibile "pelle di cemento armato", Xia Hou Jan (Hu Xiao-Gang), sono valorosi e superiori al nemico ma l'armata del primo Ministro è di proporsioni gigantesche. Il consigliere e stratega di Liu Bei, Zhuge Liang (Takeshi Kaneshiro, il "guerriero"), fermamente convinto che un'alleanza strategica con il Signore delle terre del sud, Sun Quan (Chang Chen) possa infliggere duri colpi all'esercito di Cao Cao si reca immediatamente a Jiangdong. Sun Quad accetta la proposta del mariolo stratega dopo essere stato persuaso dallo stesso con pipponi sull'onore e tante altre elitarie prose.. Sun Quan può contare anche sul sagace Generale Zhou Yu (Tony Leung Chiu-Wai, - ...che fatica riportare tutti questi nomi -), che ha dalla sua un fedele esercito di ex pirati addestrati a dovere. Fedeltà ed onore sono le dottrine più insegnate a queste simpatiche canaglie, capitanate a loro volta dal severo ma "giusto" Gan Xing (Nakamura Shido ll). Inoltre le Scogliere Rosse risultano essere un'ottima zona d'addestramento.. 

Quan all'occorrenza può fare affidamento (e chi li ferma più questi!) a Shangxiang (Zhao Wei), la sorella femminista testarda e caparbia che si rivelerà un'ottima spia.

 

Nota importante: come nelle mitiche cronache leggendarie greche, vedi "La Guerra di Troia", sembra che la smania di conquista e onnipotenza di Cao Cao in realtà sia solo un alibi. Il primo Ministro bagna le mutande e il letto ogni notte pensando alla moglie di Zhou Yu, Xiao Qiao (Lin Chiling), una figa inimmaginabile campionessa nell'arte della preparazione del tè e nello sparare, come tutti quanti del resto, ma mai come il "Gran Maestro" stratega Zhuge Liang, prolisse minchiate su onore, filosofia cinese, "velleità strategiche" e tante altre belle cosucce.. 

Nel frattempo Cai Mao (Zhen Yi) e Zhang Yun, comandanti navali dai cervelli fini nativi di Jing giurano eterna fedeltà al futuro imperatore (..Sì come no contaci:)).

Tutto è pronto per la grande battaglia dunque, l'esercito di Zhou Yu dà una dimostazioni di strategia militare a l'alleato Liang. Un bambino figlio di un contadino derubato da l'esercito di due buoi suona il piffero disturbato l'esercitazione. Zhou Yu infastidito ferma tutto.. Adesso sono c***i per il piccolo suonatore. Il Generale afferra amorevolmente il flauto, pratica delle migliorie nei buchi dello strumento con un coltello e invita il bambino a suonare. Dal flauto del bimbo scaturiscono ora note incantevoli che beano tutti.. Visioni di vittoria e flemmatica solennità, sognando a occhi chiusi aquile in volo.. 

Intanto il nemico resta pronto all'attacco accampato dall'altra sponda del fiume con centinaia di navi da guerra e migliaia di soldati sulla terra ferma. Tuonano i tamburi.

 

Seconda parte

 

Come la prima, con l'aggravararsi in modo esponenziale, oltre che essere infestato da una sfiga nera e un esercito di completi inetti, della SLA del primo Ministro. 

 

 Il Colossal cinese, massima espressione artistica e dispendio di mezzi per l'affermato regista John Woo, si basa sul romanzo dei Tre Regni di Luo Guanzhong. Ovviamente non avendo letto il libro, e non avendo assolutamente la premura di farlo in futuro, chi sono io per affermare che l'ambizioso Lungometraggio non sia una fedele e magniloquente riproduzione dello scritto? Nessuno. Questo è il motivo per cui non affibbio a questo troiaio il minimo dei voti. Non mi ritengo un esperto sugli usi e costumi della Cina di quel tempo nè tanto meno della filosofia orientale, ma in questo film tutto è stupidamente romanzato. Gli amanti degli effetti speciali saranno rincuorati da essi e dalle suntuose ricostruzioni ambientali in CGI, a me non a caso mi viene da esclamare: tenetele voi, sono tutte vostre e godete più che potete! 

 

Altra scena importante, sto scherzando, meritevole di apprezzamento: Xiao che si sacrifica consegnandosi di persona al terribile Ministro (stavo per mettermi a piangere..). Il rimorso verso il suo popolo devastato dal conflitto logora il cuore della posata donna..

Strategia di guerra o umanissima compassione? 

 

2/10

 

 

 

 

 

 

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Ultimi commenti

  1. ezio
    di ezio

    Guerra o compassione...questo è il dilemma..grazie del commento

    1. Thrombeldimbar
      di Thrombeldimbar

      Il film mi ha suscitato molta più compassione. Che barba che noia che barba.

    2. ezio
      di ezio

      Hai la mia comprensione...

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