Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film
Disattiviamo per un attimo la razionalità e dimentichiamo le inevitabili falle nella sceneggiatura. Perché inevitabili? Basta leggere la trama e capirlo. Un'amnesia simile è quantomeno improbabile e che poi tutti i comprimari della scena si adattino ad assecondare le circostanze, al servizio dello spettatore, suona comunque forzato. Le storie del cinema sono anche questo, non per forza il verosimile ed il plausibile devono coincidere, se se ne prende atto e ci si lascia trasportare dalla visione, il gioco è fatto. Gregory Peck è garanzia di qualità, il resto del cast non è da meno e la storia avvince fin dalle prime battute. Il black out nel grattacielo coincide con un equivalente appannamento nella testa del protagonista, tutto ciò che ne seguirà sarà al livello delle più moderne e avvincenti spy story. Qui in realtà si accenna ad una forma di spionaggio industriale, una grossa multinazionale sembra muovere fili invisibili e non è chiaro se anche la memoria del protagonista sia stata manomessa appositamente per preservare certi segreti ma andando avanti le cose si chiariranno e tutto sarà più semplice di come sembrava. Certi aspetti della pellicola, non ultimo il segreto per rendere innocue le radiazioni atomiche, possono apparire un po' ingenui ma a modo suo questo film è rivoluzionario perché anticipa un cinema che si ritroverà solo negli anni a seguire. Difficile trovare qualcosa di simile a ridosso degli anni sessanta.
Regia piacevole e sicura, attori in stato di grazia, dialoghi a tratti effervescenti, buona suspense. Da vedere, assolutamente.
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