Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film
Un inizio originale e incalzante fanno di questo film un gioiellino della fantapolitica anni '60. Pur con certe ingenuità legate ai tempi (tutte cose che comunque si perdonano facilmente immedesimandosi nel contesto dell'epoca), la pellicola può vantare dei dialoghi sempre brillanti, soprattutto nella prima parte: una nota di umorismo sarcastico percorre quasi tutti i discorsi, nonostante l'aspetto accigliato ed austero, Gregory Peck non si sottrae a qualche battuta e ad una giusta dose di autoironia. L'apporto poi dato dal personaggio interpretato da Walter Matthau, che con la sua attitudine sorniona dipinge un detective privato inseperto ma per niente sprovveduto, rilancia l'interesse del pubblico verso la vicenda. Tuttavia nell'ultima mezz'ora il film non mantiene tutte le promesse, alcune concessioni ad una parentesi melodrammatica smorzano la tesnione, così come la soluzione e l'epilogo della vicenda non appaiono particolarmente coese. In ogni caso un film moto godibile in una confezione di lusso, fotografato in un bellissimo bianco e nero e con un'ambientazione cittadina suggestiva.
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