Regia di Ivan Reitman vedi scheda film
Tutto comincia in un campeggio estivo e viene subito in mente Polpette, (s)cult che lanciò Reitman e Bill “Inculafantasmi” Murray. Poi lo schermo si riempie del faccione cresciuto a pane e burro d’arachidi di Ashton Kutcher e viene da pensare male, tanto più che il soggetto è tutto tranne che originale: lui & lei sono amici di letto, ma lui s’innamora, lei ha paura dell’impegno e… Ivan Reitman non sedeva dietro una macchina da presa da 5 anni e in sua assenza il figlio Jason si è fatto un nome con commedie dalle ambizioni ben più alte di quelle del babbo (Juno, Tra le nuvole). Il ritorno di Ivan è all’insegna dell’autoironia: non solo firma una commedia piacevolmente priva di qualunque ambizione, ma ci mette pure il dato autobiografico, visto che il protagonista è uno sceneggiatore in erba e figlio di una star (un grande Kevin Kline) da cui non vuole essere raccomandato. Ne esce una romcom che scansa il romanticismo come la peste, flirta col demenziale e mette in scena banalità con un ammirevole gusto per il bizzarro, trasformando un eterogeneo gruppo di attori nell’ennesima banda di “cazzari” di cui Reitman Sr. è maestro indiscusso (perfino la neo premio Oscar Portman, qui anche produttrice, si butta con visibile sollievo nel ruolo di adorabile isterica). Aspettando Ghostbusters III, possiamo digerire il lieto fine d’ordinanza.
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