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L'idolo vivente

Regia di Albert Lewin vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'idolo vivente

di tafo
6 stelle

La lezione dell'archeologo è secondo me il punto centrale del film. In pochi minuti il professore ci fà un excursus storico-mitologico sui sacrifici umani e animali che hanno interessato tutte le culture. La crocifissione di un certo Gesù 1977 anni fà non era forse anch'essa un sacrificio umano, per non parlare del rogo per le streghe e gli eretici. Il tema del film è tosto , anche se trattato con una certa leggerezza da questo archeologo, la cui crisi mistica lo porta a prendere sul serio tutte le superstizioni e i riti ancestrali del suo Messico. Dal momento in cui la figlia del suo amico si spaventa alla vista della statua del dio-giaguaro si convince che l'anima della ragazza sia stata catturata dal dio e che per liberarsi da questa malattia, che la fà agitare alla vista di un uomo mascherato da giaguaro o dello stesso felino dello zoo, debba essere sacrificata a quest'ultimo. Il professore infatti dopo la morte del padre si offre di adottare la ragazza insieme alla moglie  e la porta in città, qui comincia a frequentare l'animale. Quando decide di liberarlo , l'animale poco aggiornato sulle teorie mistiche ferisce il suo liberatore , si dirige alla casa del professore e ingaggia un duello con l'altro amico futuro sposo della ragazza, che alla fine uccide l'animale il quale morirà insieme al professore ferito. La ragazza sembra stare meglio con la morte dell'animale lasciando sul film un velo di ambiguità che il gotico della chiesa finale amplifica.... 

Cosa cambierei

forse meglio vederlo doppiato, sentire dei messicani parlare perfettamente inglese negli anni cinquanta fà un pò impressione.

Su Albert Lewin

parla di cose toste con leggerezza , mantenendo un ambiguità che non viene meno nemmeno con l'happy end.

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