Regia di Masayuki, Kazuya Tsurumaki, Hideaki Anno vedi scheda film
Secondo capitolo della tetralogia Rebuild of Evangelion, uscito due anni dopo il primo.
Se il suo predecessore, Evangelion 1.0, era un riassunto dei primi 6 episodi dell'anime Neon Genesis Evangelion, del quale la serie cinematografica è remake, che non aggiungeva niente all'originale al di là di una qualità visiva superiore, questo Evangelion 2.0 rappresenta il punto in cui la nuova serie prende definitivamente le distanze dall'originale.
Cambia proprio il succo della storia, non solo il finale come nell'Evangelion delle origini, e allo spettatore viene proposto un nuovo personaggio (Mari Makinami) e una storia che diverge di conseguenza a tale inserimento in maniera sostanziale rispetto a ciò che il Maestro Hideaki Anno proponeva quasi 15 anni prima.
Da qui le cose iniziano a farsi interessanti ed, allo stesso tempo, inquietanti. Ovviamente ci tengo a ricordare che tale recensione non viene fatta da uno spettatore medio/occasionale ma da una persona che ha avuto modo di ammirare la serie originale e di conoscerne ogni singola sfumatura quanto basta per saper scindere cosa c'è di effettivamente marcio in questo secondo capitolo.
Fondamentalmente: Evangelion 2.0 è un bel film di intrattenimento. Fine.
Il cambiamento sostanziale attuato rispetto alla serie originale non sta tanto nella trama, comunque profondamente diversa da quella che vi era in principio, ma proprio nelle dinamiche e nel modo di fare e di intendere dell'autore.
Non si avverte la presenza di una grande storia che, al di fuori dell'epicità che ti possono trasmettere i combattimenti dei robottoni contro gli angeli, intrighi per via di scene enigmatiche e segreti di cui vengono seminati tanti indizi fino alla fine.
Non si vedono i personaggi come li si vedeva in passato, cioè come dei veri e propri "tipi" ricchi di ogni genere di sfumatura possibile ed immaginabile.
Non si percepiscono i messaggi intensi e profondi, oltre che provocatori, che Anno cercava di trasmettere alle origini.
Mancano proprio le caratteristiche originarie che fondavano l'Evangelion originario.
Tutto è lineare, storia e personaggi. Dal punto di vista della psicologia di questi ultimi c'è stato un netto taglio, rendendo i personaggi infinitamente più semplici, quasi come figurine bidimensionali specialmente il personaggio nuovo, e i dialoghi sono di gran lunga meno profondi di un tempo.
Un vero e proprio taglio netto dei ponti con il passato, che non è però per forza di cose un fatto negativo. Il difetto principale sono le scene oniriche tanto potenti nell'originale quanto praticamente fuori-luogo (specie nella scelta delle musiche) in questa nuova realtà.
Resta un buon film, con animazione dai picchi altissimi e una storia che con tutte le "accettature" del caso sa essere coinvolgente grazie ad un alto grado di splatter-flashone di alto livello.
Nel complesso è un prodotto d'azione quasi senz'anima, che pare però promettere di averne dal capitolo successivo, lasciando quindi il tutto con una speranza per i futuri sviluppi.
E poi uscii il 3.0............sto già preparando il carico di insulti per quella recensione. Intanto,
Voto: 7/10.
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