Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Sublime Nanni, il suo cinema cresce con lui, cambia anche, sorprende, pure.
Argomento tabù, ma in fondo semplice, e semplicemente umano, come umano è l'ambiente in cui i cardinali restano chiusi, con le loro abitudini, i loro malanni, le loro debolezze. Come umano è il Papa, finalmente descritto come una persona, che sarà pure scelta dallo Spirito, ma resta fallibile, esposta a sentimenti e paure, a tutti i flussi interiori che accompagnano chiunque si trovi di fronte a momenti di crisi esistenziale. Forse per la prima volta Nanni non è il centrale protagonista, ma un comprimario, lasciando a Piccoli la possibilità di esprimere la sua grandezza.
Dal mio punto di vista, non trovo vacanze romane, noia o assenza di idee, condivido invece l'entusiasmo di chi ha ammirato il film nono avendo voluto saperne niente prima, o di chi ci riconosce una ricerca, un rispetto, uno sguardo etico (che attraversa tutto il cinema morettiano), un'analisi appassionata, rispettosa e originale della struttura istituzionale della Chiesa, chiusa e arretrata, ancora avvitata a giocare a palla prigioniera.
O forse è in fondo un film sullo smarrimento, sulla (grande e misera) natura umana che tutti accomuna, sulla (in)comunicazione, sul (non) senso di una ricerca (di senso), sul (vuoto di) potere, sulle impossibili conclusioni, sulla possibilità di fallire, di esprimere autenticità.
O forse è un film sul gioco delle carte, sulla pallavolo, sulle ombre cinesi, sulla cucina vaticana, su Cechov, sugli attori teatrali, i bravi caratteristi, i disturbi mentali e i balletti cardinali. Sorpresa, commozione e divertimento!
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