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Habemus Papam

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Habemus Papam

di Brett
8 stelle

Habemus Papam. O meglio, adhuc non eum habemus...perché è questa la situazione che verrebbe a crearsi, clamorosamente per la prima volta nella Storia, di un Papa che compie subito il suo "gran rifiuto"...Ma il protagonista del film di Moretti mette subito in chiaro le cose, perché non è la sua crisi di fede, o la sua ansia esistenziale apparente che lo attanagliano per il suo sommo officio, bensì il suo urlo di dolore,  di un uomo semplice, che apparentemente non ricorda tante cose del suo passato, o le confonde, addirittura...la sua condanna, a recitare un ruolo che non gli compete, perché quella non è la sua Chiesa...Papa Melville, questo è (era) il suo nome diviene, in primo luogo, la metafora  della Chiesa stessa, teatro e attrce, nel contempo, del suo fare, che mente sapendo di mentire, pronta a indossare i panni dei nuovi scribi e farisei; ma metafora altresì di Cristo, visto che di Lui è vicario nei Tempi della Storia. Ma Cristo questa Chiesa non la riconosce più, poiché persa nelle sterili disquisizioni pseudo scientifiche (l'anima non è l'ES; di sesso non si parla; di sogno neanche; e soli non si resta perché la Chiesa ascolta, ti vede...). Cristo /Melville prova a scendere tra gli uomini, e li vede solo curiosi, permalosi, arrivisti, cattivi, raramente buoni...tornato a casa, nella (non) sua San Pietro dopo essere stato "smascherato" e acclamato in teatro,  nonché richiamato a uno pseudo dovere, Papa Melville decide di comunicare amorevolmente il suo malessere, e di non essere ancora pronto, o affatto pronto, per essere papa...con le simbologie indovinate, due su tutte, quelle delle squadre cardinalizie che giocano a volley e quella della guardia svizzera che si abbuffa a sbafo, nella stanza del papa, Moretti espone la sua aspra critica alla chiesa post giovannina, sterilmente colta e priva di vera fede pastorale, alla quale ogni Papa dovrebbe ubbidienza. Ma Papa Melville, con il suo secondo tragico dietro-front (il primo, quello del protodiacono, è a dir poco straziante) fa morire non solo la sua Chiesa, ma la Chiesa tutta, la quale sembra giunta all'annunciato capolinea chiliastico. Chi era dunque quel Papa? Un uomo in cerca di se stesso, o Gesù in cerca della sua Chiesa?

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