Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Un film a corrente alternata, con un inizio ed un finale drammatici ed una parte centrale non del tutto convincente dal sapore di commedia felliniana.
Nel 2011 Moretti, con una sorta di involontaria preveggenza su quella che sarà la successiva crisi di Benedetto XVI, si addentra da par suo nei meandri del dubbio esistenziale, una crisi che qui coinvolge il neo eletto Papa Melville (un ottimo Michel Piccoli) davanti ad uno dei compiti più alti e gravosi per un uomo di fede, un dubbio che si fa via via più profondo portandolo ad allontanarsi dal Vaticano per ritrovare nell'antico amore per il teatro una via di fuga tanto effimera quanto fugace. Moretti sceglie di alternare un inizio ed un finale drammatici e fortemente suggestivi con momenti, soprattutto nella fase centrale del film, dalle movenze di commedia (lui stesso, nella parte comunque marginale dello psicoanalista chiamato per "guarire" il Papa dalla sua crisi, si dimostra soprattutto un dissacrante rivoluzionario coinvolgendo i cardinali in una partita a pallavolo dal vago sapore felliniano). Una scelta non del tutto convincente, dove forse mantenere il registro drammatico come ne "La stanza del figlio" avrebbe probabilmente dato più spessore a tutto il film evitando qualche scivolata di troppo nel macchiettismo. Il tema della crisi esistenziale comunque si dimostra caro a Moretti,fil rouge di molti dei suoi film e che lo stesso regista aveva interpretato in qualità di attore in "Caos calmo" di Grimaldi.
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