Basilicata 1964. A dodici anni Salvatore finisce in riformatorio a causa della sua divorante passione per il cinema. Una passione che lo spinge a raggiungere ogni giorno in bicicletta, insieme agli amici Alessio e Caterina, il paese vicino al suo per poter assistere ai film di una saletta di terza visione. Salvatore deve poi affrontare quotidianamente l’ostilità di suo padre, un contadino comunista che vede come fumo negli occhi la passione del figlio. Un giorno, l’annuncio della vendita di un vecchio proiettore 16 mm fa nascere in Salvatore l’idea di creare un piccolo cinema. Il progetto però ha una falla: la mancanza assoluta di denaro. Salvatore acquista il proiettore sottraendo alle casse della locale sezione del Partito comunista i soldi raccolti tra i militanti per inviare una delegazione ai funerali di Togliatti.
In bilico tra ricordo personale e nostalgia del tempo che fu, l’opera prima del regista Giuseppe Papasso avrebbe meritato sorte migliore delle 30 copie distribuite in sala. Cimentarsi con il ricordo del cinema e con il dualismo sogno/realtà non è sempre facile e spesso l’esordiente cineasta cade nell’errore di prendere a modello di riferimento i cliché… leggi tutto
A me è piaciuto molto! Una storia delicata e coinvolgente. Bella la musica e la scenografia. Bravissimo Haber, i bambini anche se alle prime armi, fanno tenerezza e sono tutto sommato credibili. Un pò lenta la prima parte ma poi risulta azzeccato. leggi tutto
Se Doinel, nei 400 colpi, rubava una macchina per scrivere come gesto di sfida contro le ingiustizie degli adulti, il piccolo Salvatore - in questa curiosa opera prima del documentarista Giuseppe Papasso - sottrae 150 mila lire dalle casse della sezione del Partito Comunista Italiano messi da parte per partecipare a Roma ai funerali di Tognatti. Siamo nella Basilicata della calda estate del… leggi tutto
Un giorno della vita Italia 2011 la trama: Basilicata 1964 Salvatore ha 12 anni ed è ossessionato da una grande passione per il cinema specialmente i film su Maciste ed i peplum. Una passione che spinge lui ed i suoi amici ogni giorno in bicicletta a raggiungere il paese limitrofo per poter vedere i film in una sala di seconda visione. Salvatore inoltre deve combattere ogni giorno…
Relazione primaria, assoluta: parlare del rapporto, nel cinema come ovunque, tra il padre e il figlio maschio (o i figli se più di uno) significa aprire un elenco sterminato. Abbiamo atteso a lungo prima di affrontare…
Forte del successo (grazie! grazie!) dei due post-collezione di figurine della settimana scorsa (piscine e case in cui vivere), ci riprovo. Molto… segue
A me è piaciuto molto! Una storia delicata e coinvolgente. Bella la musica e la scenografia. Bravissimo Haber, i bambini anche se alle prime armi, fanno tenerezza e sono tutto sommato credibili. Un pò lenta la prima parte ma poi risulta azzeccato.
Se Doinel, nei 400 colpi, rubava una macchina per scrivere come gesto di sfida contro le ingiustizie degli adulti, il piccolo Salvatore - in questa curiosa opera prima del documentarista Giuseppe Papasso - sottrae 150 mila lire dalle casse della sezione del Partito Comunista Italiano messi da parte per partecipare a Roma ai funerali di Tognatti. Siamo nella Basilicata della calda estate del…
In bilico tra ricordo personale e nostalgia del tempo che fu, l’opera prima del regista Giuseppe Papasso avrebbe meritato sorte migliore delle 30 copie distribuite in sala. Cimentarsi con il ricordo del cinema e con il dualismo sogno/realtà non è sempre facile e spesso l’esordiente cineasta cade nell’errore di prendere a modello di riferimento i cliché…
La Cucinotta continua a non concedersi, a non lasciarsi andare, così le sue interpretazioni risultano sempre uguali, Haber è invece straordinario nella parte di un piccolo giornalista di provincia. Un giorno della vita, diretto molto bene, ricostruisce in modo credibibile i costumi e gli ambienti anni sessanta. Il film mi toccca sopratutto quando delinea valori…
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Commenti (2) vedi tutti
Un giorno della vita esordio di Giuseppe Papasso ….. sulle orme di Nuovo cinema Paradiso, pecca di originalità, ma si può vedere.
leggi la recensione completa di claudio1959Il film di un incapace. Impossibile vederlo fino alla fine.
commento di contemalfido