Regia di Masayuki, Kazuya Tsurumaki, Hideaki Anno vedi scheda film
Evangelion 1.11. You Are (not) Alone è un filim d'animazione giapponese del 2007 scritto e diretto da Hideaki Anno; il film è il primo capitolo della tetralogia denominata "Rebuild of Evangelion" ossia un remake dell'omonimo anime ideato dallo stesso Anno (sicuramente l'opera di maggior spessore fisolofico dell'intera storia dell'animazione); questo primo capitolo è in larga parte un adattamento estremamente fedele all'anime e riprende i primi 6 episodi dell'opera originale (26 totali).
Il celebre autore ripropone le stesse tematiche già viste nella seria originale, detto questo sono passati ormai 20 anni dalla nascita di questo meraviglioso e complesso universo ed è giusto rispolverarlo, dal momento che le tamatiche trattate sono ancora attualissime.
Lo scopo primario di Anno è quello di analizzare dettagliatamente l'animo delle nuove generazione, turbati da una società assente,corrotta ed avida (il protagonista, il giovanissimo Shinji Ikari, presenta un backgroud ed una caratterizzazione eccelsa) ma allo stesso tempo il regista vorrebbe scuotere le nuove leve affichè prendano coscienza di sè quindi gli esorta ad uscire dalla gabbia in cui si sono rinchiusi.
Il protagonista, Shinji ikari, è il riflesso degli attuali "otaku" se non addirittura "hikikomori"; è un soggetto emarginato dalla società, incapace di instaurare un rapporto con il prossimo (a tal proposimo viene citato il celebre dilemma del porcospino), un ragazzo disilluso che non ha problemi a definirsi fallito; lo stesso autore ha vissuto una crisi simile, ed è per questo motivo che si "batte" per i più giovani.
Un altro elemento chiave che incomincia ad emergere in questo primo capitolo è il complicato rapporto genitore-figli.
Si parte dalla relazione tra Shinji e suo padre, rapporto deteriorato a tal punto che i due fanno fatica a parlarsi/comunicare, ed il tutto può essere letto come una tragica metafora alla contemporaneità dove sempre più figli faticano a relazionarsi con i propri famigliari chiudendosi così in se stessi.
Questo rapporto inesistente tra genitori-figli nel corso della tetralogia riguarderà quasi tutti i personaggi principali.
La Rebuld of Evangelion, come la serie originale ovviamente, presenta una destruttura totale del genere mecha nonostante siano presenti diversi archetipi del genere ma in un battito di ciglia tutto può essere capovolto come confermato pienamente dalle azioni del protagonista.
Tencinamente il lavoro svolto da Anno ed il suo team, progetto prodotto dal neonato Studio Khara fondato dallo stesso regista, è notevole. Visivamente è una gioia per gli occhi: scenari apocalittici, futurismo e cyberpunk si amalgamano alla perfezione.
Anche la regia risulta estremamente valida arrichita da diversi tecnicismi, il tutto accompagnato da una colonna musicale idonea al contesto.
Tra i tanti pregi dell'opera troviamo ad esempio la bravura di Anno nel riuscire, in certi momenti della narrazione e con oculatezza, a spezzare un ritmo non soltanto teso ma estremamente complesso con l'inserimento di un taglio ironico e sarcastico, mai banale.
In conclusione il film, pur non aggiungendo nulla di nuovo rispetto all'anime omonimo, è molto bello e conferma ancora una volta la volontà dell' autore giapponese di proporre una narrazione complessa, in grado di far riflettere e ragionare lo spetattore e allo stesso tempo intrattenerlo e stupirlo.
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