Raita Kazama (interpretato da Kazuya Nakayama, anche attore protagonista in Izo) è un detective apparentemente stralunato che si ritrova come vicino uno strano tipo, hacker informatico, che porta il suo stesso nome di battesimo, Raita Takashima (interpretato da Kurodu Maki). Una notte, una donna allarmata e alla ricerca di informazioni fa visita al detective Raita, che, ancora sotto l'effetto di una eccezionale sbornia, non le presta la dovuta attenzione. Il giorno dopo la donna viene ritrovata morta. E priva di alcuni organi interni. A questo omicidio ne seguono altri, sempre donne e sempre con qualche organo estirpato. Il detective Raita, sebbene abbia già dimostrato nella sua carriera di saper risolvere casi simili, ritiene difficile procedere da solo nell'indagine e pensa di chiedere aiuto all'altro Raita, il suo nuovo, e misterioso, vicino di casa.
TANTEI MONOGATARI CONTRO LA PREVALENZA DEL PLOT
Miike Takashi gioca, ancora una volta con innegabile astuzia, con l’arte di confondere le attese dello spettatore, dosando horror, grottesco e comico, una miscela che è la cifra di tutto il suo eccessivo lavoro di cineasta (una cinquantina di film in venti anni, più short stories, video, serie televisive,… leggi tutto
Ovvero: Miike che cerca di fare il Miike, ma non ci riesce più tanto bene. Girato palesemente in economia (mai stato un problema per lui), quasi come sorta di rilassamento tra le riprese di due grandi produzioni come Crows Zero e Sukiyaki, è il film che probabilmente si avvicina di più al suo vecchio stile tra quelli più recenti: il gore non manca (ed… leggi tutto
A due mesi (e qualche giorno) di distanza dalla prima 'puntata' giunge finalmente dopo vari rallentamenti e procrastinazioni varie questa seconda parte della mia 'retrospettiva' dedicata alla Filmografia di Miike.…
O.k, ormai l'avrete capito (o almeno l'avranno capito quei 4,5 che son così buoni da leggere le mie play). Io seguo poco il cinema mainstream, o comunque non amo parlarne. Non ha bisogno di niente, lo conoscono…
TANTEI MONOGATARI CONTRO LA PREVALENZA DEL PLOT
Miike Takashi gioca, ancora una volta con innegabile astuzia, con l’arte di confondere le attese dello spettatore, dosando horror, grottesco e comico, una miscela che è la cifra di tutto il suo eccessivo lavoro di cineasta (una cinquantina di film in venti anni, più short stories, video, serie televisive,…
Ovvero: Miike che cerca di fare il Miike, ma non ci riesce più tanto bene. Girato palesemente in economia (mai stato un problema per lui), quasi come sorta di rilassamento tra le riprese di due grandi produzioni come Crows Zero e Sukiyaki, è il film che probabilmente si avvicina di più al suo vecchio stile tra quelli più recenti: il gore non manca (ed…
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