Regia di Jim Sheridan vedi scheda film
Questo film di Jim Sheridan, tratto dal libro omonimo, racconta la storia di Christy Brown, ragazzo quasi del tutto paralizzato ad eccezione della gamba sinistra e divenuto famoso come pittore e scrittore dopo esser cresciuto in una famiglia decisamente larga quanto povera in canna.
Subito amato dalla madre e dagli 11 fratelli e sorelle, Christy verrà davvero accettato anche dal padre, il classico irlandesone un po' tonto e brontolone da Irish pub, solo una volta che il piccolo è riuscito a dimostrare di non essere anche del tutto ritardato mentale, prendendo un gesso col piede sinistro e scrivendo e facendo di conto sul pavimento. Intanto, la madre sacrifica la fame sua e della famiglia per risparmiare segretamente un po' di sterline con cui comprare una sedia a rotelle per il figlio menomato...
Mentre via via impara anche a parlare, Christy da grande si rivela un vero talento nel campo pittorico, cimentandosi poi anche con la macchina da scrivere per imprimere su carta la sua storia, in modo inoltre da guadagnare i soldi necessari al benessere dell'indigente famiglia.
Sheridan, come nel successivo Nel nome del padre, nonostante una storia strappalacrime, riesce a non essere banale e non cerca sentimentalismi inutili. La storia è fedele, il ritmo, per quanto un po' lento, è ben cadenzato e tale da lasciar percepire la sofferenza di Christy nel compiere le azioni più quotidiane (da notare la difficoltà con cui beve dalla cannuccia), gli interpreti sono eccellenti, con Brenda Fricker e un immenso Daniel Day-Lewis premiati con l'Oscar.
Un film interessante e non molto ricordato, che porta con sé anche un aneddoto particolare sul suo happy ending, purtroppo poco fedele alla realtà: da una biografia autorizzata di Brown, sembra che Mary Carr, la donna che Christy sposerà, fosse un'ex-prostituta bisessuale e forse anche responsabile, per non meglio precisate negligenze, della morte del marito nel 1981. Ma così il film avrebbe preso tutt'altra piega...:-)
Eccezionale, dopo tanto teatro e poco cinema arriva il ruolo della consacrazione (con l'Oscar, a soli 33 anni). Decisamente uno dei migliori attori degli ultimi vent'anni, dotato di un volto affascinante come pochi altri.
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